Due ore e un quarto di faccia a faccia ieri sera a Riga in Lettonia tra Angela Merkel, Francois Hollande e Alexis Tsipras non portano annunci di soluzione trovata, ma i tre concordano che nei prossimi tempi resteranno a stretto contatto diretto. Nel primo pomeriggio di oggi, dopo la conclusione del vertice, il premier greco incontrerà il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker. Merkel, Hollande e Tsipras, dopo la cena del vertice per il partenariato orientale, si sono riuniti in una sala al primo piano dell’albergo nei pressi della sede del vertice in cui sono ospitati tutti i leader europei, per un confronto politico diretto. Quando ne escono, Merkel e Hollande non sorridono, il greco, qualche passo più indietro, ha un sorriso di circostanza. Nessuno dei tre rilascia dichiarazioni. L’ufficio stampa della Cancelliera fa sapere che l’incontro si è svolto in un’atmosfera amichevole e costruttiva, ma ricorda che i negoziati tecnici devono continuare e sottolinea che il centro della discussione è stato il completamento dell’attuale programma di aiuti. Per il portavoce di Tsipras invece i tre hanno concordato che ci sono stati alcuni sostanziali progressi e che nel vertice sono stati toccate le questioni in sospeso, come le pensioni, i tassi dell’Iva, l’avanzo primario ed il mercato del lavoro. L’Eurogruppo studia la possibilità di estendere fino all’autunno l’attuale piano di aiuti alla Grecia in scadenza il 20 giugno. Atene potrebbe ricevere aiuti finanziari e in cambio attuare solo una parte delle riforme richieste dai creditori. Il governo ellenico dovrebbe varare la riforma dell’Iva per reperire altri 5 miliardi di gettito, mentre la riforma previdenziale e quella del mercato del lavoro verrebbero rinviate a dopo l’estate. La Grecia è davvero sull’orlo del default e a confermarlo sono i deputati di Syriza annunciando che il Governo, senza nuovi aiuti, non rimborserà i 300 milioni di euro che deve al Fmi il 5 giugno. Ma pagherà invece stipendi e pensioni, perché i cittadini contano più dei creditori internazionali. Nonostante la Bce abbia aumentato di 200 milioni di euro la liquidità d’emergenza alle banche (Ela) rinviando l’eventuale stretta sull’haircut, lo ‘sconto’ sul valore dei bond greci, la situazione è talmente critica che il ministro delle finanze tedesco Schauble non esclude un fallimento e Moody’s vede “alta” la possibilità di un congelamento dei depositi bancari. Il premier Tsipras però non si scoraggia, punta su un accordo politico e oggi, a Riga, tornerà alla carica sulla ristrutturazione del debito presentando il suo piano a Merkel, Hollande e Juncker. I negoziati a livello tecnico sono ripresi dopo una pausa di qualche giorno. I greci hanno presentato al Brussels Group proposte sui tre nodi principali: pensioni, mercato del lavoro e una semplificazione dell’Iva, con due aliquote. Quella sull’Iva sembra sia stata già criticata, quindi il Governo starebbe pensando ad una misura sostitutiva: un’imposta dello 0,1-0,2% sulle transazioni bancarie (ad eccezione dei prelievi al bancomat e dei pagamenti con carta). Secondo la Bloomberg, i creditori avrebbero aperto a un compromesso sul salario minimo che Tsirpas vuol aumentare, ma riterrebbero una riforma delle pensioni inderogabile.
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