Non si fermano in Grecia gli scioperi e le occupazione dei ministeri, contro la protesta dei tagli e i sacrifici negoziati con la troika. Gli impiegati pubblici, occupano diversi ministeri, da quello dello Sviluppo e del Lavoro, e dell’interno; in sciopero anche gli addetti degli enti locali, gli insegnanti ed i lavoratoti di una grande raffineria in attesa di uno sciopero generale del 19 di ottobre. Nel corso di questa settimana, incroceranno le braccia i lavoratori degli ospedali e le guardie carcerarie, mentre la settimana prossima toccherà le banche, gli uffici legali e quelli esattoriali. Particolarmente dura la protesta nel settore pubblico dove il governo ha già annunciato un tagli di 30mila posti. Avvocati, farmacisti, tassisti e altre categorie di professionisti sono sul piede di guerra per la liberalizzazioni, annunciate a favorire una maggiore concorrenza. La settimana scorsa sono entrati in sciopero gli addetti dell’igiene urbana e ad Atene ci sono cumuli di spazzatura nelle strade. Tra le misure negoziate in questi giorni dalla troika, secondo i sindacati, c’è anche il taglio dei salari minimo di 750euro al mese nel settore privato. Ieri il ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos ha annunciato la conclusione della trattativa tra governo e troika e il rapporto degli ispettori è previsto per il 24 ottobre. Atena, avrebbe chiesto un drastico taglio dei rimborsi ai creditori, che dall’attuale 21%, potrebbe salire oltre il 50%.