Il primo incontro fra il premier greco Alexis Tsipras, Jean Claude Juncker, Mario Draghi e Christine Lagarde, non ha dato l’esito sperato e ora la strada per un accordo sembra in salita. Dopo il nulla di fatto di ieri, i negoziati per evitare il fallimento della Grecia sono ripresi oggi. Ma il primo round negoziale tra la Grecia e i creditori a Bruxelles non ha portato ad una intesa. E ora le parti paiono più lontane. “Non ci sono ancora abbastanza progressi”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, entrando alla riunione dei ministri dell’Economia e delle Finanze dell’Eurozona ha aggiungendo che la proposta della Troika sarà sul tavolo in discussione. Identica posizione anche da parte del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble che afferma che la Grecia si è mossa all’indietro e che c’è sempre speranza ma non abbiamo fatto molti progressi. “Non siamo molto ottimisti”. La Grecia, per farcela, ha bisogno di realizzare le riforme, consolidare il bilancio e ottenere un alleggerimento del debito, che comunque non sarebbe sufficiente da solo. L’Eurogruppo, che riunisce i ministri dell’Economia e delle Finanze della zona euro, tornerà a riunirsi ma i tecnici di Tsipras e dei creditori dovranno raggiungere un’intesa di massima. Il dossier greco passerà poi al vertice europeo dove siederanno i capi di Stato e di governo dell’Ue. Sui colloqui pesa però il nuovo scambio di accuse fra i negoziatori. E in partciolare l’attacco del premier greco, Alexis Tsipras, al Fondo Monetario Internazionale, che insieme alla Commissione europea e alla Banca Centrale europea siedono al tavolo delle trattative, di non voler accettare l’ultimo pacchetto di riforme presentato da Atene. “La ripetuta bocciatura di misure equivalenti non è mai accaduta prima, né in Irlanda né in Portogallo”, ha scritto Tsipras su Twitter. Per parte sua, l’istituzione guidata da Lagarde ritiene che il pacchetto proposto da Atene sia ancora insufficiente, in particolare sul fronte del taglio della spesa pubblica. Nonostante lo stallo i mercati sembrano più possibilisti sull’ipotesi di un’intesa. Dopo un avvio cauto, infatti, c’è stata un’inversione di tendenza con i listini delle Borse europee che ora si muovono in rialzo. La volatilità è comunque alta in attesa dei negoziati. “Siamo ostaggi di questa situazione”, commentano gli operatori. Atene guadagna lo 0,72%, Londra piatta (+0,03%), Francoforte lo 0,5%, Milano lo 0,86 per cento.
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