Green Film Research Lab, a Berlino la Trentino Film Commission conferma il successo dell’iniziativa

Sono stati divulgati  a Berlino, in un evento appositamente dedicato nella cornice dello European Film Market, i primi risultati del Green Film Research Lab, il progetto triennale di studio e ricerca basato sul disciplinare e la certificazione Green Film, sviluppati nel 2016 da Trentino Film Commission per incentivare le produzioni ecosostenibili.

La presentazione dei risultati, fatta dal direttore di Trentino Film Commission Luca Ferrario, ha visto la partecipazione dell’assessore provinciale all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti, che si è congratulato per l’impegno nel reclutamento dei partner del progetto, arrivati finora a tredici diversi enti e istituzioni: “Green Film Research Lab si sta dimostrando un progetto di successo, grazie all’attenzione verso l’ambiente. All’interno delle attività di Green Film, due anni fa, è risultato chiaro che la certificazione avesse tutte le potenzialità per diventare lo strumento principe per indirizzare il cambiamento verso la sostenibilità ambientale delle produzioni audiovisive in Italia. Perché fosse completo, mancavano però dei dati oggettivi relativi alla misurazione delle riduzioni. La presentazione di oggi dimostra che, adottando Green Film per la produzione di audiovisivi, si riducono le emissioni climalteranti andando quindi nella direzione espressa dagli obiettivi europei del Green New Deal”, ha commentato l’assessore.

L’iniziativa, finanziata tra i progetti speciali del Ministero della Cultura nel 2021, vede il supporto e la collaborazione di CineRegio (Associazione dei fondi per l’audiovisivo regionali europei), Anica e APPA ed ha assunto una dimensione internazionale grazie ad una rete di Film Commission e fondi regionali e nazionali europei che hanno deciso di aderire al progetto.

La ricerca, che ha previsto un lungo campionamento su set tradizionali e set green, oltre che la definizione di una metodologia, vuole porsi come punto di partenza per le industrie cinematografiche che oggi sono chiamate a dare il proprio contributo per sostenere la lotta ai cambiamenti climatici. I risultati ottenuti provengono dalla comparazione tra i dati raccolti su alcune produzioni che hanno ottenuto la certificazione Green Film nell’arco del biennio 2021-22 e i dati raccolti su alcune produzioni girate in modo tradizionale, in modo da valutare qual è l’impatto ambientale ed economico dell’applicazione del disciplinare. L’analisi comparativa è stata portata avanti dall’azienda Punto3 in collaborazione con APPA Trento, e con la revisione critica di ARPAE Emilia-Romagna per garantire la scientificità dell’approccio.

Gli aspetti fondamentali emersi dallo studio sono due: la conferma che l’applicazione dei criteri del disciplinare Green Film permette di ridurre gli impatti ambientali in termini di emissioni climalteranti; il fatto che l’applicazione del disciplinare comporta il più delle volte anche un risparmio economico.

Per quanto riguarda le emissioni climalteranti, rispetto a tutti gli ambiti presi in considerazione dal disciplinare, i due che impattano maggiormente in termini assoluti sono quelli relativi agli alloggi e ai trasporti.

Queste le azioni specifiche che riducono notevolmente l’impatto in termini di emissioni climalteranti: l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili, che comporta un risparmio del 96% di emissioni di CO2 rispetto all’utilizzo di energia proveniente da combustibili fossili; l’approvvigionamento di acqua dalla rete idrica, con un risparmio del 93% di emissioni di CO2 rispetto all’utilizzo di bottiglie di plastica usa e getta; l’eliminazione delle comunicazioni in formato cartaceo che comporta un risparmio di emissioni di CO2 del 75%; la raccolta differenziata dei rifiuti che comporta un risparmio di emissioni di CO2 dell’85%.

Dal punto di vista economico è stato evidenziato che l’applicazione del disciplinare Green Film sui set è un vantaggio anche a livello produttivo, in quanto non implica necessariamente un costo maggiore che i produttori devono sostenere ma, anzi, costituisce spesso un risparmio. Emerge, infatti, che la loro applicazione ha questi costi: l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili solo il 2% in più, a fronte dell’utilizzo di acqua potabile (non in bottiglie di plastica) che costa il 45 % in meno; il non utilizzo di comunicazioni in formato cartaceo 100 % in meno; la raccolta differenziata 54% in meno.

Green Film è stato già scelto a livello europeo dall’associazione CineRegio come standard di riferimento per la certificazione delle produzioni sostenibili e diversi Fondi europei si stanno impegnando per adottarlo. Proprio in questi giorni a Berlino si è unito un nuovo partner, il Greek Film Centre.

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