Green Pass. Aziende paghino tamponi ai lavoratori portuali: la circolare del Viminale

Le imprese devono pagare i tamponi ai lavoratori portuali senza green pass per evitare il rischio paralisi del trasporto merci nei porti italiani. Lo prevede una circolare del Ministero dell’Interno in cui si chiede alle aziende di accollarsi la spesa dei tamponi per evitare il caos a partire da venerdì 15. Nel provvedimento avente ad oggetto “Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro con il green pass”, viene presa in considerazione la situazione dei porti dove una eventuale alta presenza di lavoratori senza green pass potrebbe paralizzare lo smistamento delle merci e paralizzare, quindi, il trasporto nazionale ed internazionale. Il Ministero guidato da Luciana Lamorgese, per evitare problemi, anche di ordine pubblico, ha invitato le autorità portuali “di sollecitare le stesse imprese affinché valutino di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass test molecolari antigenici rapidi gratuiti”. La circolare incoraggia le aziende che operano nei porti a richiedere al proprio personale “di comunicare con il necessario preavviso il possesso o meno della certificazione Covid 19” per poter “superare eventuali criticità tali da incidere sull’organizzazione del lavoro”. Se la decisione del Viminale di intervenire con una circolare nasce, probabilmente, dalle proteste dei lavoratori portuali andata in scena da Trieste a Genova passando per Napoli ora non si esclude che siano le aziende a protestare contro la decisione del governo di scaricare su di loro il costo dei tamponi.

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