La Giunta delle immunità del Senato ha dato il via libera al processo a Matteo Salvini sull’ipotesi di accusa di sequestro di persona per il caso Gregoretti. La Giunta ha respinto la proposta del presidente Maurizio Gasparri di negare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno.
Contro la proposta, come riporta ‘Ansa’, hanno votato i 5 senatori della Lega (come richiesto dallo stesso Salvini), a favore i 4 di Forza Italia e Alberto Balboni di Fratelli d’Italia. In caso di pareggio, il regolamento del Senato fa prevalere i “no”.
Ad avvicinare Matteo Salvini verso il possibile processo per il caso della nave militare Gregoretti sono i suoi senatori. I 5 componenti della Lega della Giunta per le immunità del Senato sono stati gli unici, infatti, a votare contro la relazione del presidente dell’organismo Maurizio Gasparri che chiedeva di respingere la richiesta di autorizzazione a procedere del tribunale dei ministri. I 5 leghisti hanno eseguito l’ordine del loro segretario che aveva chiesto questo “regalo” dopo che aveva visto sfumare un’arma elettorale negli ultimi giorni di campagna elettorale per le Regionali.
Dopo la votazione della Giunta delle immunità del Senato, sul caso Gregoretti si esprimerà l’Aula che darà il voto definitivo. La data del voto (prevista verso metà febbraio) verrà decisa dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.
Al voto erano presenti solo i senatori dell’opposizione. La maggioranza di governo ha infatti deciso di non partecipare alla riunione e al voto della Giunta delle immunità del Senato per votare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul caso Gregoretti. Assente per malattia il senatore del gruppo delle Autonomie, Durnwalder.
“Salvini e la Casellati hanno ottenuto il loro piccolo risultato. Il prezzo pagato è quello di scassare le istituzioni e di dividere nuovamente il centrodestra. Il Pd e la maggioranza parlamentare invece sono uniti nel difendere prima di ogni cosa la dignità del Parlamento, che è più importante dei problemi giudiziari di Salvini” ha detto il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci, commentando la spaccatura del centrodestra nel voto della Giunta.
Al termine della riunione il presidente Maurizio Gasparri ha annunciato che sporgerà “denuncia, all’ispettorato della Polizia e dei carabinieri alla presidenza del Senato” per gli insulti ricevuti negli ultimi giorni.
Sul caso Gregoretti l’azione di governo è chiarissima, ha scandito, e l’assenza di un consiglio dei ministri in presenza dell’attività del ministro Salvini di trattenimento e degli altri funzionari della presidenza del Consiglio, stretti e diretti collaboratori di Conte dimostrano che i fatti sono chiarissimi.
In una nota congiunta riportata da ‘Ansa’, i capigruppo e i componenti della Giunta delle immunità della maggioranza al Senato hanno spiegato: “Non ci presenteremo in Giunta in quanto la convocazione di oggi è frutto di gravi forzature sia del presidente Gasparri che della presidente Casellati. Non ci presenteremo anche perché non sono state accolte le richieste di approfondimenti istruttori avanzate in Giunta. Siamo contrari all’utilizzo strumentale che il centrodestra sta cercando di fare delle istituzioni”.
Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona ai danni dei 131 migranti salvati nel Mediterraneo e sbarcati il 31 luglio scorso, con l’aggravante dell’abuso di potere e dell’aver commesso il fatto a danno di minori.
I senatori della Lega voteranno per l’autorizzazione a procedere per Salvini anche nell’aula del Senato. Lo ha confermato, come riporta l’Ansa, lo stesso Matteo Salvini: “Sì, sono testone. Sono curioso, faccio di testa mia e non ascolto i legali” che hanno sconsigliato il processo.
“Sono stufo di passare le mie giornate rispondendo su processi e cavilli. Se mi condannano mi condannano, se mi assolvono mi assolvono”, ha detto il leader leghista.
Di sbarchi – ha aggiunto – ne ho bloccati non due (Gregoretti e Diciotti), ma 22. Non è che ogni volta si può ricominciare da capo: decidano se Salvini è un criminale che va eliminato dalla scena politica o uno che da ministro faceva il suo dovere per cui gli pagano lo stipendio. Questo il motivo per cui ho chiesto di accelerare.
“I vigliacchi del Pd non si sono neanche presentati. Spero che almeno in Senato si presentino, perché voglio vedere negli occhi chi mi ritiene un criminale che merita la galera per aver difeso i confini e l’onore del mio Paese”, ha dichiarato Salvini.
“Apriremo un indirizzo email per tutti gli avvocati che vorranno partecipare alla difesa in questo processo. Magari ci sarà una difesa collettiva con 500 o mille avvocati”, ha poi aggiunto Salvini.
L’ex ministro ha spiegato che parteciperà all’iniziativa lanciata dalla Lega in sua solidarietà dopo il voto sul caso Gregoretti: “Digiuno anche io, per un giorno”.
Erika Stefani, ex ministra e capogruppo della Lega in Giunta che, un attimo dopo averla bocciata, ha definito la relazione Gasparri “tecnicamente ineccepibile“: E’ del tutto evidente – aggiunge – che nell’azione dell’ex ministro Salvini sussiste il preminente interesse nazionale ha agito nell’interesse della nazione e nel solco della collegialità. Vale a dire che la linea tenuta in quei giorni in cui Salvini bloccò una nave della Guardia Costiera fuori dal porto di Augusta con a bordo oltre cento persone appena salvate dal mare era sposata anche dal resto del governo, compreso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il capo dell’esecutivo, ha di nuovo replicato, durante un’intervista a Sono le venti, il programma informativo sul Nove: “Il ministro – dice Conte – aveva fatto approvare un decreto Sicurezza bis che rinforzava le sue competenze, ha rivendicato a sé la scelta di se o quando far sbarcare le persone a bordo della Gregoretti”.
Erika Stefani un attimo dopo averla bocciata ha definito la relazione Gasparri “tecnicamente ineccepibile“: “E’ del tutto evidente – aggiunge – che nell’azione dell’ex ministro Salvini sussiste il preminente interesse nazionale ha agito nell’interesse della nazione e nel solco della collegialità”. Vale a dire che la linea tenuta in quei giorni in cui Salvini bloccò una nave della Guardia Costiera fuori dal porto di Augusta con a bordo oltre cento persone appena salvate dal mare era sposata anche dal resto del governo, compreso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.