Molti dicono che era stato previsto, il M5S ha dimezzato i suoi consensi e in questa tornata elettorale che ha visto impegnati 564 Comuni e 15 capoluoghi di Provincia, i dati sono davvero deludenti. A tre mesi dal grande successo dei grillini è giunto il crollo che può essere considerato una mezza debacle che, però, non deve essere commentata, secondo quanto filtra dal quartiere generale dell’M5S: si chiede a senatori e parlamentari “di non commentare a caldo i risultati, perché non direttamente coinvolti nelle elezioni amministrative”. In Val D’Aosta, il M5S ha preso il 6,6, ovvero tre volte meno di quanto registrato alle politiche, il 18,6 per cento. Mentre i dati del test decisivo di Roma, dicono che il candidato del movimento di Grillo, Marcello De Vito, si è attestato intorno al 13%, esattamente la metà di febbraio, allora i Cinque Stelle sbancarono con il 27,3 %. Risultati poco confortevoli in tutt’Italia: Brescia si passa dal 16 al 6 e a Siena, il voto scende a 7,5. Ad Ancona i voti per Grillo sono stati praticamente dimezzati. Insomma i Cinque Stelle, non vanno al ballottaggio in nessun capoluogo di provincia. Intanto la base del Movimento sembra non aver reagito bene a tale sconfitta e c’è già chi sui blog dà la colpa ai parlamentari troppo impegnati sulla questione delle diarie e degli scontrini; chi chiedeva al comico di esporsi in prima persona e di andare in Tv; chi invece colpevolizzava proprio lui, rimandando al mittente il celebre “Vaffa”. Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, interviene e dichiara: “In Val d’Aosta il Movimento è al 6%, il Pd all’8% ed il Pdl al 4%. Al comune di Roma Marcello De Vito è il terzo candidato sindaco con circa il 13,5% (rispetto al 2% delle passate comunali romane nel 2008). Entreranno consiglieri comunali 5 stelle ovunque. Prosegue lo tsunami di trasparenza. L’attivismo e quindi il consenso libero continua a crescere. Chi dice il contrario forse non ci sta osservando”.
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