Nel giorno in cui il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo il faccia a faccia con i due capigruppo del Pdl, Schifani e Brunetta, per trovare una exit strategy alla condanna di Silvio Berlusconi, “si augura che non si eserciti su di lui, attraverso interpretazioni infondate e commenti intempestivi, una intrusione in una fase di esame e riflessione che richiede il massimo di ponderazione e serenità” perché, come sottolineano fonti del Quirinale, “non ci sono allo stato posizioni definite, ma approfondimenti e riflessioni in corso da parte del Capo dello Stato”, Beppe Grillo chiede le dimissioni del presidente della Repubblica. In un post pubblicato sul suo blog sprona il presidente della Repubblica di ‘dimettersi’ perché è “il garante di una situazione politica destinata al fallimento che ha consentito e avallato”. L’ex comico chiede all’inquilino del Colle “il passaggio del testimone a un altro presidente che deciderà se sciogliere le Camere o proporre scenari di governo diversi da quello attuale”. “Napolitano ci ha provato. Lui voleva, vuole, lo status quo, la stabilità politica. Ha creduto che un governo delle larghe intese potesse impedire il crollo del Paese. Invece ha ottenuto l’effetto contrario. E’ stato un doppio azzardo voler rimanere per un altro settennato e accettare un governo condizionato da Berlusconi imputato in più processi che, fosse solo per la statistica, poteva diventare un pregiudicato in breve tempo”, si legge sul blog di Grillo. Napolitano deve prendere atto che in entrambi i casi queste sue decisioni si sono rivelate un rischio maldestramente calcolato”. Per il Grillo le decisone del presidente della Repubblica “hanno consegnato il Paese all’immobilità per mesi mentre l’economia franava. I cento giorni di Letta hanno prodotto il nulla sotto vuoto spinto in un momento in cui occorrevano azioni immediate e forti per rilanciare l’economia, proteggere le famiglie disagiate e contrattare la nostra posizione in Europa”. Quindi, secondo il ragionamento dell’ex comico, per modificare l’attuale scenario politico occorre un passo indietro di Giorgio Napolitano che, si legge nel post, “è che lo voglia o meno, il vero punto di riferimento di un Governo di nani”. Ed ecco che Beppe Grillo chiede “un’alternanza al Quirinale” che “avrebbe prodotto un cambiamento, un’uscita da una situazione cristallizzata”. Lui, rivolgendosi al Colle, “è oggi, che lo voglia o meno, il garante di una situazione politica destinata al fallimento che ha consentito e avallato”. “Gli chiedo – è la sferzata finale del leader dei cinque stelle – un passo indietro, il passaggio del testimone a un altro presidente che deciderà se sciogliere le Camere o proporre scenari di governo diversi da quello attuale che è insostenibile come Napolitano stesso probabilmente ammetterebbe in privato. Ci sono sempre alternative, signor Presidente, e oggi è necessario voltare pagina”.Le r
Le reazioni. La richiesta avanzata da Beppe Grillo a Giorgio Napolitano di fare un passo indietro è criticata da Pd e Pdl. Per il coordinatore del Popolo delle Libertà, Sandro Bondi, “se c’è un punto di riferimento oggi in Italia verso il quale tutti guardano con fiducia è proprio il presidente della Repubblica”. “I dissennati attacchi di Grillo devono perciò essere considerati come un tentativo di scardinare e indebolire l’unico presidio che in questo momento – conclude – può garantire un’ordinata uscita dalla crisi politica, istituzionale ed economica in cui ci troviamo”. Mentre la deputata Mara Carfagna, via twitter, scrive che “il fallimento è di Grillo e del M5S, incapaci di assumersi l’onere della responsabilità. Forza presidente Napolitano”. Secondo Mariastella Gelmini il leader dei grillini “dovrebbe vergognarsi”. Ma critiche all’uscita dell’ex comico genovese arrivano anche dal Pd. Per il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza “le parole di Grillo sul presidente Napolitano sono semplicemente irricevibili. Purtroppo, però, ormai il leader del Movimento 5 Stelle ci ha abituati ad affermazioni di questo tenore”.