Grillo ancora una volta contro la stampa. Scomoda addirittura il Vangelo per invitare i giornalisti ad uscire dal Parlamento affinché non ne turbino la ‘sacralità profana’. E come Gesù cacciò dal suo tempio la gente che “che vendeva buoi, pecore e colombe, così il leader del MoVimento 5 Stelle ‘vieta’l’ingresso a Montecitorio ai ‘gossipari e pennivendoli dei quotidiani alla ricerca della parola sbagliata, del titolo scandalistico, del sussurro captato dietro a una porta chiusa’.
“Qualche deputato, scrive Grillo, li scambia talvolta per colleghi e parla, parla per ritrovare sul giornale quella che credeva una conversazione privata. Mercanti di parole rubate. Taci, il giornalista ti ascolta! Si nascondono ovunque”. E come se si trattasse di insetti velenosi, ribadisce che i “giornalisti non possono infestare Camera e Senato e muoversi a loro piacimento”. Ma c’è di più. Grillo vorrebbe disciplinarli, anzi addirittura “relegarli in spazi appositi, esterni al Palazzo”. “Per un’intervista chiedano un appuntamento”, propone Grillo. Perché questa per il leader del MoVimento 5 Stelle è la disciplina che “si usa tra persone civili, non bracchino i parlamentari per le scale o al cesso”. Infine la trovata più assurda: “All’ingresso di Montecitorio e di Palazzo Madama, scrive Grillo, va posto un cartello ‘No gossip. Il Parlamento non è un bordello’.
Che il leader del M5s non tollerasse i giornalisti era noto da tempo. Il problema è capire il perché. Chissà che Grillo non tema che qualche segretuccio dell’intoccabile MoVimento , potesse venir fuori grazie all’intuito di qualche penna alquanto ’scomoda’.