“Quanti sono i Kabobo d’Italia? Centinaia? Migliaia? Dove vivono? Non lo sa nessuno”. Toni accesi per il leader del M5S Beppe Grillo che dal suo blog, si scaglia contro l’eccessiva ‘leggerezza’ del sistema giudiziario italiano che permette che episodi di violenza, di morte, continuino a verificarsi, “facendo della sicurezza un voto di scambio elettorale tra destra e sinistra e creando le premesse per la nascita del razzismo in Italia”.
Tre gli eventi di cronaca raccontati da Grillo: “Via Melzo, Milano, un cittadino portoghese originario dell’Angola, stacca a un passante un orecchio a morsi. Prosegue poi per Porta Venezia dove picchia una persona all’uscita dalla metropolitana. Sale su un convoglio e alla fermata di Palestro aggredisce a testate, calci e pugni un ragazzo. Risalito in superficie, raccoglie un mattone e lo tira in faccia a un sessantenne che portava a spasso il cane. Gli spacca il setto nasale e gli procura un vasto ematoma all’occhio. Viene arrestato e dopo un mese rilasciato in libertà. Il pensionato lo ha rivisto nel suo quartiere e si è rifugiato in macchina. Il cane si è dato alla fuga”.
Niguarda, Milano, un cittadino ghanese, già identificato per atti violenti, tra i qualil’aggressione alla Polizia a Bari-Palese insieme ad altri immigrati, e per questo incarcerato per sei mesi, uccide a picconate tre persone e ne ferisce altre tre. Kabobo, racconta ancora Grillo, senza dimora, senza un lavoro, gira da tempo per l’Italia indisturbato. Kaboboaveva chiesto asilo politico dopo essere sbarcato a Lampedusa, nel 2011, status che gli era stato negato. Ma l’immigrato aveva presentato ricorso sul quale i giudici non si sono ancora pronunciati e pur irregolare non poteva essere espulso. Kabobo ha trascorso la notte prima dei delitti nei ruderi di villa Trotti,un’area abbandonata al centro del quartiere Niguarda. Era stato identificato il 16 aprile dai Carabinieri.
Castagneto Carducci, un senegalese, Ablaye Ndoye, spacciatore, è arrestato per l’omicidio di Ilaria, una ragazza di diciannove anni, picchiata durante un tentativo di stupro con tale violenza da farla soffocare dal sangue delle ferite al setto nasale. Ablaye era irregolare con provvedimento di espulsione”.
“Tre casi diversi, scrive ancora il leader del M5S. Un comunitario portoghese che doveva (deve) stare in carcere, qui o al suo Paese, e comunque va reimpatriato. Un ghanese che doveva essere considerato sorvegliato speciale per la sua violenza. Un senegalese il cui decreto di espulsione non è mai stato applicato.
E allora di chi è la colpa, si chiede Grillo. “Non la Polizia che più che arrestarli a rischio della vita non può fare, scrive il leader del M5S. Non la magistratura che è soggetta alle leggi. Non il Parlamento, che ha fatto della sicurezza un voto di scambio elettorale tra destra e sinistra e ha creato le premesse per la nascita del razzismo in Italia.
Nessuno è colpevole, forse neppure Kabobo. Se gli danno l’infermità mentale presto sarà di nuovo un uomo libero”.
Se in Italia ci si preoccupasse più di agire e meno di puntare il dito, la cronaca nera avrebbe qualche pagina in meno da scrivere.