Pronto un maxi ricambio generazionale nel Gruppo FS. “Nei prossimi 5-6 anni prevediamo dia assumere altre 20mila persone che andranno prevalentemente su Trenitalia ma anche sul trasporto merci e nella realizzazione di opere infrastrutturali di ingegneria”. Lo ha detto Luigi Ferraris, ad di Ferrovie dello Stato, intervenendo alla prima edizione di Digit’Ed Fast Forward in corso a Milano in merito all’obiettivo del gruppo di assumere nuove risorse. “Ferrovie ha fatto passi da gigante – ha sottolineato il top manager – sono state assunte quasi 9mila persone’ l’anno scorso, tanti giovani, ed è stato avviato negli anni precedenti al mio mandato un ricambio generazionale. In Trenitalia oggi abbiamo un’età media di 44-45 anni e abbiamo in programma altre assunzioni in futuro per sostenere la realizzazione di opere e nuove infrastrutture che richiedono ingegneri, tecnici specializzati e diplomati tecnici di cui abbiamo bisogno”.
“Oggi – ha rimarcato Ferraris – abbiamo avuto un grande innesto di giovani altamente specializzati e diplomati e dobbiamo lavorare per farli sentire parte di un progetto. Abbiamo bisogno anche di chi ha speso la propria vita sul campo e di non lasciare indietro i meno Giovani per non creare uno strappo all’interno dell’ecosistema dell’azienda. Questo si può fare attraverso un lavoro di squadra”. La grande sfida, ha osservato ancora Ferraris, “per un gruppo come il nostro, che ha 86mila dipendenti, di cui 10mila all’estero, è come includere le persone e creare un’identità di gruppo. L’azienda oggi deve operare come un gruppo integrato e la sfida è coinvolgere le persone per spiegare loro cosa stiamo facendo e dove stiamo andando”.
Quindi ha concluso: “Se non riusciamo a raggiungere i nostri dipendenti anche nelle sedi più remote con messaggi che ha il gruppo diventa difficile. Oggi bisogna sviluppare un percorso di Comunicazione capillare. Dobbiamo fare in modo che tutti si sentano parte del progetto. I giovani sono l’elemento di maggiore attenzione per noi. I ragazzi sono spinti da un grande entusiasmo iniziale ma dopo due o tre anni si rischia di perderli”.