“Benvenuti nel 2018”: cosi’ recita il minaccioso messaggio lasciato all’inizio dell’anno vicino ai corpi di un uomo e una donna uccisi a colpi di arma da fuoco a Tijuana, la citta’ messicana alla frontiera con gli Stati Uniti. Lo spargimento di sangue, dopo aver raggiunto livelli senza precedenti lo scorso anno, ha continuato a ritmo incessante in questi primi giorni del nuovo anno a causa della guerra tra i clan della droga per il controllo del territorio dopo la cattura di El Chapo. In particolare, secondo i media locali, a contendersi il potere sono il cartello Sinaloa e il nuovo, aggressivo gruppo Nueva Generación Jalisco (Cjng).
Nel 2017 il numero degli omicidi è salito a livelli record in tutto il Messico, ma a Tijuana – secondo i dati dell’ufficio del procuratore generale della Baja California – e’ cresciuto in modo particolarmente rapido, toccando quota 1.744, quasi il doppio rispetto ai 910 del 2016. “Il problema principale in questo momento e’ la lotta per il potere tra Sinaloa e il Cjng”, ha detto un funzionario della US Enforcement Administration.