Silvio Berluscohi ha detto la sua sulla guerra che infuria nell’Est dell’Europa. «Una crisi – l’ha definita – di fronte alla quale abbiamo un duplice dovere: lavorare per la pace e fare la nostra parte con l’Alleanza atlantica, con l’Occidente, con l’Europa, per porre fine ad un’aggressione militare inaccettabile.
Chi dunque confidava in un Cav reticente sulle responsabilità russe per quanto sta accadendo in Ucraina – semmai per inchiodarlo alla sua antica simpatia per Putin – sarà rimasto certamente deluso.
Repubblica è ovviamentescontenta: “Ci ha messo 38 giorni, Silvio Berlusconi, per censurare pubblicamente l’invasione russa dell’Ucraina. Finora l’ex premier aveva mantenuto il silenzio, limitandosi a votare – con altri 616 colleghi – la risoluzione di condanna della guerra approvata dal Parlamento europeo”. E ora sottolineano in molti che Berlusconi nella sua condanna non ha citato Putin.
Berlusconi “ha provato a far valere i suoi buoni rapporti con Vladimir Putin, quell’amicizia consolidata in decine di incontri istituzionali e soggiorni di piacere a Villa Certosa o nella Dacia del presidente russo sul Mar Nero. Sono due le telefonate fatte da Berlusconi al capo del Cremlino. La prima nei giorni immediatamente precedenti all’attacco di Mosca. La seconda telefonata è più recente, risale a una decina di giorni fa, nel pieno dell’escalation bellica. Ma in questo caso il presidente della Federazione russa non ha risposto”.