Guerra Ucraina, “soldati russi svuotano il carburante dai carri armati per non combattere

La guerra tra Russia e Ucraina, secondo diversi analisti, avrebbe preso una piega inaspettata per Putin. Alcuni esperti sono convinti che lo ‘Zar’ di Mosca aveva pensato che il conflitto sarebbe stato lampo, risolvibile in un paio di giorni. Al momento, invece, le truppe ucraine resistono, con l’aiuto anche di migliaia di civili che hanno imbracciato le armi per difendere il proprio Paese. Ma ci sarebbe un ulteriore e ben più grosso fuori programma con cui starebbe facendo i conti il leader del Cremlino: si parla di un ammutinamento di alcuni soldati russi.

Guerra in Ucraina: “Militari russi svuotano il carburante, non vogliono combattere”

Ci sarebbero dei militari sotto bandiera russa che si starebbero rifiutando di combattere, ”svuotando il carburante dai carri armati per non andare avanti”. ”Dicono di non avere più benzina”, così da auto precludersi l’avanzata e in modo tale da non proseguire nell’invasione dell’Ucraina che, da parte di questi soldati, sarebbe ritenuta ”assurda”.

Non ci sarebbe in corso, almeno a livello ufficiale, un ammutinamento, ma di fatto ci sarebbero uomini dell’esercito di Vladimir Putin che si starebbero rifiutando di imbracciare le armi. La notizia è stata diffusa da  una fonte proveniente da Leopoli, città nella parte ovest del Paese.

Ad aver riferito i dettagli del presunto ammutinamento ufficioso, è stato un uomo – che ha preferito mantenere l’anonimato per ovvie ragioni -, il quale si è messo in viaggio con la moglie e il figlio di sei mesi nel tentativo di raggiungere la frontiera con la Polonia, che dista circa 70 chilometri.

La fonte ha inoltre dichiarato di non avere la certezza di raggiungere il confine. ”Spero almeno di poter salvare mio figlio e mia moglie”, ha raccontato sempre all’AdnKronos.

Negoziati tra Ucraina e Russia: Roman Abramovich mediatore

Nel frattempo si coltiva la speranza che i negoziati in corso in Bielorussia tra la delegazione ucraina e quella russa possano decretare il cessate il fuoco. Ai colloqui, nel ruolo di mediatore, sta partecipando anche Roman Abramovich, oligarca russo vicino a Putin noto alle cronache europee soprattutto per essere il proprietario del Chelsea, club calcistico di Londra. L’imprenditore s è seduto al tavolo su richiesta dell’Ucraina.

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