Uno scontro militare è alle porte di Sloviansk, roccaforte dei filo-russi nell’Est dell’Ucraina, dove si combattono ribelli ed esercito regolare. Viene per questo richiesta una conferenza di Ginevra per terminare le ostilità e riportare la pace in Ucraina attraverso accordi sottoscritti dalle parti. Il bilancio è preoccupante perché unisce quattro militari uccisi ed una trentina di feriti tra i filogovernativi, mentre nel campo avversario i morti sono una decina e 25 i feriti. Sloviansk è di fatto assediata dalle truppe ucraine che avanzano verso il centro della città. Mosca chiede una reazione internazionale per fermare il bagno di sangue, avvertendo che se questo non avviene la pace in Europa sarà messa a rischio. Jay Carney, portavoce della Casa Bianca, ritiene l’esplosione di tali violenze inaccettabili, mentre seimila militari della Nato partecipano ad importanti manovre in Estonia. Mosca ha sottolineato che sta maturando una catastrofe umanitaria nelle città assediate, dove si avverte la mancanza di medicinali e inizia l’interruzione nell’approvvigionamento alimentare’. Il ministero russo ha pubblicato ieri un Libro Bianco di 80 pagine nel quale denuncia in Ucraina rilevanti violazioni di massa dei diritti umani da parte delle forze ultranazionaliste, estremiste e neonaziste, ed invita la comunità internazionale a reagire in modo adeguato per evitare conseguenze distruttive per la pace, la stabilità e lo sviluppo democratico dell’Europa. Nel libro, basato su notizie di stampa, dichiarazioni ufficiali e testimonianze, si documentano vari episodi tra fine novembre e fine marzo, dalle ingerenze negli affari interni di uno Stato sovrano, e questo per le visite a Kiev di responsabili europei e americani, alle violenze dei paramilitari dell’ultradestra ucraina di ‘Pravi Sektor’, sino ai tentativi di annientare la cultura russa nell’Ucraina dell’est. Al Cremlino, intanto, e’ atteso mercoledì il presidente di turno dell’Osce, Didier Burkhalter, per discutere con Putin una serie di tavole rotonde sotto il patrocinio della stessa Osce per facilitare un dialogo nazionale prima delle presidenziali del 25 maggio. Il ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier dice che non bisogna consentire a Putin di essere un avversario e nota che la situazione peggiora di giorno in giorno, come dicono le sanguinose immagini di Odessa, ed è proteso alla ricerca di adeguati strumenti per evitare una guerra civile. Un mix bilanciato di pressioni politiche e soluzioni diplomatiche. La stabilizzazione, sia economica che politica, dovrebbe passare attraverso una cooperazione tra Usa, Europa e Russia. In realtà preoccupa che l’elaborazione teorica della politica estera russa possa essere espressa in sfere di influenze geostrategiche. La Russia potrebbe dubitare della legittimità della leadership politica in Ucraina e negare la chance di creare una legittimità con l’elezione di un presidente. In tal senso le premesse per le elezioni del 25 maggio non sono buone e le elezioni potrebbero non tenersi. Con questo conflitto in realtà può essere distrutta l’architettura di sicurezza costruita e consolidata da decenni in Europa.
Cocis