Guido Crosetto, neo ministro della Difesa, reagisce in modo fermo e risoluto contro alcuni articoli pubblicati negli ultimi giorni su un presunto conflitto d’interesse. E’ opportuno chiarire che Crosetto ha già dato le dimissioni dall’Aiad, la federazione delle aziende dell’aerospazio che aderisce a Confindustria. Inoltre, si è dimesso dalla carica di presidente di Orizzonti sistemi navali, società controllata al 51 per cento da Fincantieri e al 49 per cento da Leonardo.
Nel colloquio con Repubblica, parlando del mondo della Difesa, avendo guidato lui l’Aiad, la Confindustria dell’Aerospazio, alla domanda: non ritiene ci sia un conflitto di interessi? Il neo ministro e co-fondatore di Fratelli d’Italia risponde: ‘Ho lasciato ogni incarico, come prevede la legge, e andrò anche oltre, uscendo da società dove potrei rimanere. Dunque, la risposta è no e d’ora in poi ho deciso di tutelarmi legalmente contro chiunque lo scriverà. Ho accettato di fare il ministro, sacrificando decenni di lavoro. E pretendo rispetto. Tra l’altro il mio ruolo principale era quello di aiutare le aziende italiane all’estero. Lavoravo accanto ai governi e ai ministri della Difesa, dalla Trenta alla Pinotti a Guerini, che dunque non erano mai controparte. È evidente che non esista alcun conflitto di interessi’.
Il primo atto annunciato via Twitter perché “solo con condanne giornalisti ed editori comprendono”, spiega.
Il neo ministro della Difesa ha scelto Twitter per annunciare querele contro giornalisti e editori: ‘Ho dato mandato allo Studio Legale Mondani perché sono certo che le condanne in sede civile e penale siano l’unico metodo che direttori, editori e giornalisti possano intendere, di fronte alla diffamazione. Il mio ora è un obbligo Istituzionale: quello di difendere il Dicastero’.
Crosetto non ha fatto nomi di giornali o giornalisti, ma proprio giovedì il quotidiano Domani ha pubblicato una inchiesta di Emiliano Fittipaldi titolata “Così Crosetto ha incassato milioni di euro da Leonardo”.
Domani, giornale fondato da Carlo De Benedetti e diretto da Stefano Feltri, è stato pungente: ‘Il caso di Guido Crosetto rende evidente l’inadeguatezza di una disciplina del conflitto di interessi scritta dal politico col maggiore conflitto di interessi di sempre. Crosetto è stato sottosegretario alla Difesa, poi è diventato un lobbista del settore armi, con incarichi e redditi significativi ricostruiti da Domani’.
Crosetto non nega di aver avuto compensi da Leonardo, ma spiega che era ‘lì come advisor in quanto presidente dell’Aiad. Per intenderci, io non avevo un ufficio a Leonardo, e non rispondevo a nessuno in Leonardo. Il mio compenso e il tipo di lavoro che svolgevo sono due cose distinte, nate dal fatto che il presidente dell’Aiad è indicato dalle aziende associate. Io sono stato indicato da Leonardo, che mi pagava per quell’incarico’.