E’ salito ad almeno 75 il numero delle persone uccise dall’esplosione di un camion che trasportava benzina a Cap-Haitien, nel nord di Haiti. Il mezzo si è prima ribaltato e poi è esploso, prendendo fuoco. Sono decine i feriti. Il fatto si è verificata mentre Haiti affronta una grave carenza di carburante e l’aumento dei prezzi del gas, che di recente hanno costretto gli ospedali a respingere i pazienti, chiudere temporaneamente stazioni di servizio, scuole e aziende, e spinto il governo degli Stati Uniti e del Canada a esortare i loro cittadini a uscire dal Paese.
Secondo le informazioni disponibili, il conducente del camion avrebbe tentato di evitare un motociclista, quando ha sbandato. Decine di persone sono allora accorse sul posto per raccogliere il carburante fuoriuscito. L’esplosione ha distrutto una cinquantina di abitazioni. A fornire il numero dei morti è stato il vice sindaco di Cap-Haitiene, Patrick Almonor, che ha parlato di fatti “orribili”. Il premier Ariel Henry, medico di formazione, ha fatto visita alle persone rimaste ferite, gravemente ustionate, in ospedale, dove i farmaci e il personale sanitario scarseggiano. Ha anche dichiarato tre giorni di lutto nazionale. Haiti è stata colpita da vari disastri nei mesi recenti: rivolte, un’ondata di sequestri, un terremoto che ha ucciso oltre 2.200 persone, l’assassinio del presidente a luglio.