Hillary Clinton: ‘Vittoria Trump? Un regalo di Natale per il Cremlino’

‘Se Trump riesce a vincere, sarà come un regalo di Natale per il Cremlino, con un’America meno sicura ed un mondo più pericoloso’, dice Hillary Clinton in un discorso pronunciato alla Stanford University, in California, attaccando il miliardario newyorkese, e anche l’altro candidato repubblicano, Ted Cruz, per le affermazioni ‘irresponsabili’ sul fronte della politica estera che rischiano di allontanare i più stretti alleati degli Stati Uniti, demonizzare gli islamici e rafforzare la Russia. Parlando della lotta al terrorismo, e della risposta agli attacchi di Bruxelles, Clinton ha poi sottolineato che ci troviamo di fronte ad un avversario che costantemente si adatta ad operare in teatri multipli, quindi la nostra risposta deve essere agile ed ampia, dobbiamo poter contare su qualcosa che funziona, non su sparate che ci alienano i partner e non ci rendono più sicuri. Sottolineando che sarebbe un gravissimo errore farci trascinare in un altro costoso conflitto terrestre in Medio Oriente, come farebbero i due repubblicani che parlano di truppe di terra americane, Clinton ha preso in giro Cruz per aver invocato bombardamenti a tappeto dello Stato Islamico: ‘Proporli non ti fa apparire più duro, solo che parli a sproposito’. L’ex segretario di Stato ha quindi attaccato Trump per le sue recenti dichiarazioni scettiche riguardo all’impegno nella Nato che Clinton ha definito ‘il miglior investimento che l’America ha fatto, nell’alleanza di maggior successo della storia. Volgere le spalle alle nostre alleanze interromperebbe una politica estera bipartisan, adottata da decenni dai leader americani ed invierebbe un segnale negativo sia ad amici che a nemici’, spiegando che la speranza di Vladimir Putin è quella di creare divisioni in Europa. Hillary Clinton e Donald Trump hanno avuto la meglio in Arizona. L’ex segretaria di Stato si è sbarazzata facilmente di Bernie Sanders, con il 60% dei voti (contro il 38%), portando a casa 75 delegati. Trump si è imposto nel Grand Canyon State doppiando Ted Cruz (47% contro il 24%), con John Kasich al 10%. Il bottino, in questo caso, è di 58 delegati. A sostenere la Clinton sono stati soprattutto gli elettori meno giovani e le minoranze. Mentre Trump, in uno Stato di frontiera riceve la spinta forte soprattutto dagli elettori repubblicani che sono per la linea dura sull’immigrazione. Su Twitter il tycoon ancora una volta chiama il Grand Old Party all’unità: ‘Se tutto va bene il partito repubblicano potrà unirsi e a novembre ottenere una grande vittoria’. L’invito ovviamente è rivolto a Cruz e Kasich, ai quali dice di farsi da parte.  L’ex segretario di Stato ribadisce che la corsa per la presidenza non è una semplice gara tra candidati ma tra visioni fondamentali sul Paese. I fatti di Bruxelles offrono ai repubblicani Trump e Cruz l’occasione per attaccare la politica estera di Obama e rilanciare le loro istanze sulla linea dura contro gli immigrati e le torture per i terroristi: ‘Chi proverà ad attaccare gli Stati Uniti soffrirà enormemente. Il Belgio è uno show dell’orrore. Stanno succedendo cose terribili’, che si sarebbero potute evitare, secondo Trump, con il ricorso alle torture.

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