La Camera di Washington ha approvato nuove sanzioni alla Cina, a seguito dell’approvazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong. Le sanzioni colpiranno, quando la misura avrà avuto approvazione anche del Senato e firma del presidente, i gruppi che hanno minato l’autonomia della città e limitato le libertà promesse agli abitanti. Tra questi le unità di polizia che hanno attuato la repressione sui manifestanti, i funzionari del partito comunista cinese responsabili dell’imposizione della legge. La speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, ha definito il voto unanime “una risposta necessaria e urgente alla codarda approvazione da parte del governo cinese della cosiddetta legge sulla ‘sicurezza nazionale’, che minaccia lo status ‘un Paese, due sistemi’ promesso esattamente 23 anni fa”. Pelosi ha aggiunto: “Tutti i popoli che amano la libertà devono condannare questa orrenda legge” imposta dalla Cina, mirata a “smantellare le libertà democratiche a Hong Kong”.
Chris Van Hollen, senatore e co-sponsor della misura, ha dichiarato che il Senato voterà oggi l’ok definitivo, mandando il testo alla Casa Bianca. Deputati di entrambi i partiti hanno chiesto all’amministrazione Trump di rispondere con forza alla repressione della Cina contro la metropoli, mentre Pechino ha annunciato limitazioni sui visti agli statunitensi che riterrà inferferiscano sulla questione. Il segretario di Stato Mike Pompeo ha definito questa minaccia un segnale di “come Pechino rifiuti di assumersi la responsabilità delle sue stesse scelte”, mentre l’adozione della legge “distrugge l’autonomia del territorio e uno dei più grandi successi della Cina”.