Quando si parla di giovane regista in Italia la media è trenta-quarant’anni, diverso per la Francia dove l’esordio può essere anche a soli tredici anni. E’ il caso di Nathan Ambrosioni, che a soli 13 anni ha fatto il primo film, Hostile, in sala dal 31 ottobre (notte di Halloween) al 2 novembre distribuito da Cineama, e si è misurato poi con Therapy, suo secondo lungometraggio. Budget ridotto a zero, girato con compagni di scuola e familiari, Hostile è un horror che cavalca il genere secondo tutti i suoi stilemi guardando a Blair Witch Project. Sangue al punto giusto, stacchi rumorosi e sincopati colpi di scena. Un prodotto che si è portato a casa, per ora, la selezione ufficiale al Frightfest e al Fantasia di Montreal, il premio come miglior regista a La Samain du Cinema Fantastique e il premio opera prima al Tohorror Film Fest.
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