I Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026 presentati a Lavarone

Le Olimpiadi e le Paralimpiadi Milano-Cortina 2026 saranno una straordinaria opportunità per il Trentino. Un’occasione di partecipazione non solo per gli atleti ma anche per le comunità di tutto il territorio, una promozione a livello globale e un significativo passo in avanti per una provincia migliore, più accessibile e più connessa. Miglioramenti i cui benefici non si esauriranno nelle giornate di gara ma resteranno a disposizione di tutti, come legacy dei Giochi. Di questo e di tanto altro si è parlato ieri sera a Lavarone alla serata organizzata in collaborazione con la Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri nell’ambito dell’iniziativa “Un sogno a cinque cerchi”, il ciclo di eventi sul territorio proposti in ogni valle dal Coordinamento olimpico trentino in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali del 2026.

Al Centro Congressi, Alessandro Santuari e Cristian Sala, membri del Coordinamento, hanno presentato i Giochi invernali a rappresentanti istituzionali, delle associazioni sportive e cittadini degli Altipiani Cimbri. La serata, moderata dai giornalisti Sara Ravanelli e Mauro Bonvecchio, si è aperta con il ricordo della giovane promessa dello sci azzurro Matilde Lorenzi, che ha perso la vita per le conseguenze di una caduta nel corso di una sessione di allenamento in Val Senales.

Il presidente della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri, Isacco Corradi, ha ricordato l’importante passaggio di atleti, soprattutto giovani, sull’Alpe Cimbra e l’attenzione dedicata dalla Comunità allo sport non solo per il ritorno turistico, ma anche per i valori della pratica sportiva. Di qui l’apprezzamento espresso al Coordinamento olimpico provinciale per la serata informativa sui Giochi organizzata a Lavarone. Presente in sala, fra gli altri, anche il sindaco di Folgaria Michael Rech, che ha sottolineato la nutrita presenza al Centro Congressi di diverse espressioni del mondo dello sport e della promozione del territorio, il particolare significato delle discipline invernali per gli Altipiani Cimbri e l’importanza degli incontri nelle valli con il Coordinamento olimpico.

Alessandro Santuari ha portato il saluto dell’intero Coordinamento olimpico trentino, istituito sulla base delle linee metodologiche d’indirizzo dettate dal Comitato olimpico internazionale e per interfacciarsi al meglio con tutti i soggetti attuatori dell’evento fra cui, in particolar modo, la Fondazione Milano Cortina 2026. Santuari, che in seno al Coordinamento porta la voce dei territori, ha posto l’accento sulla legacy, sottolineando che “le Olimpiadi e le Paralimpiadi non saranno una fiammata di qualche giorno bensì un evento che lascerà al Trentino un’eredità importante”. “Lo sport – ha aggiunto – è il miglior investimento che si possa fare, poiché la pratica sportiva porta salute fisica, benessere psicologico e sviluppo turistico. Importante l’effetto di trascinamento che i campioni rappresentano per favorire la promozione di sport e attività fisica.”

“I Giochi sono un evento di tutto il Trentino”, ha detto Cristian Sala, rappresentante delle categorie economiche in seno al Coordinamento olimpico. “Il Trentino – ha aggiunto – è una terra che sa esprimere pratica sportiva, qualità e volontariato.” E proprio i volontari potranno vivere l’esperienza unica di vivere le Olimpiadi e le Paralimpiadi da vicino. In particolare, saranno 18.000 (2.580 per il cluster Val di Fiemme) le ragazze e i ragazzi (ma anche i meno giovani) protagonisti. Accanto ai requisiti di base, è stato detto, dote fondamentale dei volontari saranno competenza ed entusiasmo, nella consapevolezza di prendere parte a un’avventura straordinaria.

Fra le tante curiosità, i Giochi Milano-Cortina 2026 saranno i più “diffusi” della storia, con cinque cluster (Milano, Valtellina, Val di Fiemme, Anterselva e Cortina), sette villaggi olimpici e tre villaggi paralimpici, ma ben il 30 per cento delle medaglie verrà assegnato in Trentino, con tutta la visibilità che ne deriva. Ecco perchè, ha spiegato Sala, vengono fatti investimenti in strutture e infrastrutture che poi resteranno sul territorio a disposizione della comunità. Durante i Giochi, miliardi di persone seguiranno le competizioni: 16 discipline olimpiche, 6 discipline paralimpiche, 18 venue di gara, più di 3.500 atleti da oltre 90 Paesi.

E in tema di atleti, ieri sera a Lavarone non sono certo mancati i campioni: Jerta e Jolanda Schir, prime atlete donne italiane a partecipare a un’Olimpiade invernale, Lara Naki Gutmann, campionessa italiana di pattinaggio di figura 2021, 2022 e 2023, Sofia Groblechner, della nazionale italiana di snowboard, Gianluigi Toigo, campione mondiale a squadre per club di torball e Giulio Corradi, sciatore della prima “valanga azzurra”. I Giochi, hanno spiegato, sono l’obiettivo di ogni atleta poiché i cinque cerchi esprimono emozioni e valori unici. Dalle campionesse e dai campioni anche un appello alla pratica sportiva con i suoi insegnamenti, le sue soddisfazioni e anche le sue sconfitte.

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