Cambiano i tempi ma la tecnica è sempre la stessa. Da sempre la fronda più conservatrice in Vaticano sparge veleni e crea corvi ad hoc, su ogni pontificato che non sia in riga. Così è accaduto all’inizio del pontificato di Papa Bergoglio, quando si insinuò la sua presunta inabilità, per motivi di salute, a salire al soglio di S. Pietro. Nel corso di questo decennio le cordate conservatrici si sono coalizzate e sono cresciute di numero con il procedere delle riforme. Le notizie false vengono fatte passare per vere e viceversa. Le speculazioni sulla salute del Papa, però, non sono mere astrazioni. L’operazione al colon di due anni or sono e il malanno al ginocchio, destano preoccupazione ed allarme tra i suoi più stretti collaboratori, perché segnano il declino fisico del Pontefice. E già tra i Principi della Chiesa si fanno i capannelli più o meno segreti e ci si interroga, si preparano alleanze, per trovare la quadra sul nome del successore. Dai corridoi vaticani si fanno sempre più insistenti le voci sull’elezione di un italiano a successore di Bergoglio, anche se le Congregazioni dei Cardinali asiatiche e africane rivendicano l’elezione di uno di loro. Ad oggi la realtà tra le mura vaticane ci racconta che a tutti i costi si tende a drammatizzare sulla salute del Papa, alimentando così una sensazione emergenziale, cercando di influenzare e condizionare lo svolgersi degli eventi e mettere un’ipoteca sul prossimo Conclave. Ma Papa Francesco lo sa e non ha mancato di farglielo sapere in più di un’occasione, come allorquando ricoverato per l’intervento al colon nel 2021, disse fuori dai denti, che alcuni alti prelati, pensando che fosse grave, si apprestavano a preparare il Conclave. Lo stesso gioco si sta riproponendo oggi, anche se la fronda conservatrice, sa bene, che le condizioni di salute del Santo Padre, non sono tali da destare preoccupazioni. Ma nonostante ciò, i corvi iniziano a volare e a spargere veleni, soffiano sul fuoco mettendo in giro voci su una presunta irreversibile malattia di Bergoglio. Dietro a tutto questo si cela l’ala integralista e conservatrice dei Cardinali, a cui molti privilegi il Pontefice ha tolto, che ancora non si espone e trama nel segreto delle stanze curiali; esponenti di un cattolicesimo ortodosso che vorrebbe riportare indietro nel tempo le lancette dell’orologio di San Pietro. La tecnica si ripete. Ma Bergoglio dal letto della sua convalescenza, nel pieno delle sue facoltà mentali, segue da lontano la congiura e se la ride, godendo di una cagionevole salute di ferro.
Andrea Viscardi