‘Non mi piace usare la parola migranti. Mi piace definirli nuovi italiani perché voglio ricordare che fino a qualche anno fa anche gli italiani andavano via. Ed erano dei migranti. Mi sembra una parola denigratoria, che non rispetta le persone’, afferma Lapo Elkann durante la presentazione, a Palermo, del protocollo d’intesa con Croce Rossa italiana per la realizzazione di interventi a favore dei soggetti in stato di fragilità.
‘Da Lapo Elkann dichiarazioni stupefacenti’, è la risposta di Matteo Salvini.
Elkann parlava del barchino partito dalla Tunisia sovraccarico che, a dispetto delle 22 persone salvate, ha causato 13 morti e una ventina di dispersi. L’Europa, come sempre, ha lasciato l’Italia sola. Era l’8 agosto, giorno dove il governo giallorosso doveva mostrare all’Italia il ‘patto europeo’, che testimoniava il ‘cambiamento europeo’.
Quello del governo era uno stratosferico bluff visto che al vertice dei ministri dell’interno di Lussemburgo non venne firmato alcun accordo per la redistribuzione automatica di tutti i migranti che sbarcano sulle nostre coste con l’ausilio di Ong e navi della Marina. Non ci sarà nessun primo passo verso la modifica dei Trattati di Dublino. Non ci sarà alcuna solidarietà.
Perché il meccanismo entri in funzione serve l’adesione di almeno dieci paesi. Ma secondo fonti europee, un via libera pieno al momento sarebbe arrivato solo da Portogallo, Lussemburgo e Irlanda. L’esito più prevedibile è che i ministri decidano di aggiornarsi a novembre, nella speranza di fare passi avanti e di portare il dossier al Consiglio europeo di dicembre. Non è escluso il fatto che la proposta, oggi o nelle prossime settimane, venga del tutto affondata.
Il nuovo governo anti-Salvini non ha ancora alcun punto di riferimento per coordinare gli eventuali rimpatri dei migranti.
La posizione e le affermazioni del nipotino del fu avvocato Basetta lasciano interdetti. Fortebraccio lo avrebbe definito ‘lor signore’ apparendogli magro, disinfettato e pallido come una siringa…
Arianna Manzi