I problemi politici intralciano l’azione di governo

Il Premier deve unire i partiti per evitare un rallentamento delle riforme. E’ del tutto evidente che il risultato delle amministrative ha minato l’equilibrio su cui poggia la maggioranza di governo e lo scontro in atto tra i partiti si ripercuoterà nei rapporti e nell’azione di governo. Il Presidente di Confindustria già aveva lanciato l’allarme prima del primo turno delle amministrative, sottolineando il fatto che la spinta per le riforme che aveva caratterizzato la prima fase del governo Draghi stava subendo un rallentamento a causa della litigiosità della politica. Il Premier aveva sostenuto che gli atti divisivi non vengono dal governo ma dall’attività parlamentare dove lo scontro avviene tra i vari partiti che usano le mozioni come strumento di competizione. Finora Draghi aveva trovato valide contromisure che però oggi non sembrano più adatte, anzi deve superare con urgenza i problemi politici per evitare che diventino un ostacolo al  raggiungimento degli obiettivi di governo. La politica non può permettersi di rallentare le riforme perché questa è un’occasione  storica che assolutamente va colta a volo. Si deve impedire questa deriva. Una politica che cerca di legittimarsi solo attraverso la contrapposizione non ha ragione di esistere più. Agli inizi della prossima settimana ci sarà la legge di bilancio e il Premier sarà impegnato in una difficile mediazione: a partire dal reddito di cittadinanza che il centrodestra e IV non accetteranno di rifinanziare, a quota Cento che è invisa al blocco Pd, leu 5 Stelle. Di certo si arriverà ad un’intesa perché nulla accadrà fino all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. E’ su questo evento che si concentrerà l’attenzione di tutte le forze politiche. Gli occhi sono tutti puntati sul Premier e sulla sulla sua reale intenzione di occupare il posto al Quirinale perché è ormai palese che Mattarella lascerà definitivamente. Mancano tre mesi all’appuntamento e per allora Draghi dovrà portare a termine tutte le riforme che l’UE ci ha richiesto e imposto, pena la perdita dei finanziamenti. E questo il Paese non potrà in alcun modo permetterselo. La tensione che serpeggia tra le forze politiche che compongono la maggioranza di governo potrebbe rallentare l’iter delle riforme. Sulla riforma degli ammortizzatori sociali proposta dal Ministro del Lavoro, Orlando, la Lega annuncia barricate e così accadrà per la riforma della legge sulla concorrenza di cui nessuno ancora parla e che il Premier sembra tenerla nascosta al riparo di occhi “indiscreti”.

Andrea Viscardi.

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