I ricorsi contro le decisioni del giudice Apostolico, la nota di Palazzo Chigi e le direttive UE

«L’Avvocatura Generale dello Stato ha proposto  distinti ricorsi per Cassazione contro i provvedimenti con i quali il Tribunale di Catania ha negato la convalida del trattenimento di migranti irregolarmente arrivati sul territorio nazionale», rende noto Palazzo Chigi, riguardo alle contestate sentenze con cui il Tribunale di Catania non convalidò il trattenimento di alcuni immigrati tunisini sconfessando, di fatto, il cosiddetto decreto Cutro.

La nota di Palazzi Chigi:

«I ricorsi – spiega dunque Palazzo Chigi – sottopongono alla Suprema Corte l’opportunità di decidere a Sezioni Unite, per la novità e il rilievo della materia, e affrontano i punti critici della motivazione delle ordinanze impugnate, con particolare riferimento alla violazione della direttiva 2013/33/UE, perché: a differenza di quanto sostenuto nelle ordinanze, la direttiva prevede procedure specifiche alla frontiera o in zone di transito, per decidere sulla ammissibilità della domanda di protezione internazionale, se il richiedente non ha documenti e proviene da un Paese sicuro; la stessa stabilisce alternativamente il trattenimento o il pagamento di una cauzione, e quindi non vi è ragione per disapplicare i decreti del questore che fissano l’uno o l’altro; la direttiva contempla, ancora, la possibilità che il richiedente sia spostato in zona differente da quella di ingresso, se gli arrivi coinvolgono una quantità significativa di migranti che presentano la richiesta; in caso di provenienza del migrante da un Paese qualificato “sicuro” deve essere il richiedente a dimostrare che, nella specifica situazione, il Paese invece non sia sicuro, senza improprie presunzioni da parte del giudice».

Intanto spaccatura all’interno dell’Associazione nazionale magistrati sul caso di Iolanda Apostolico, la giudice del tribunale di Catania che, dopo aver preso parte nell’estate del 2018 a manifestazioni organizzate da movimenti di estrema sinistra contro la politica di respingimento dei migranti voluta dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, tra l’altro condividendo sul proprio profilo Facebook post di insulti contro di lui, all’inizio del mese aveva anche annullato i provvedimenti di trattenimento di otto tunisini irregolari disposti dalla Questura, scatenando le proteste di chi rimarcava come fosse assurdo far sentenziare su un tema del genere una magistrata che aveva espresso esplicitamente posizioni anti-governative.

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