“Sono contrario a qualsivoglia identificazione dei singoli agenti in servizio d’ordine pubblico. Non è prudente assumere iniziative dettate dall’onda emotiva del momento. Vanno valutate tutte le conseguenze di una decisione del genere, comprese le possibili ripercussioni contro gli agenti. Ritengo piuttosto necessario riflettere attentamente sulle parole del prefetto di Roma che ha parlato con realismo dei problemi della sicurezza. Al Senato si poteva dare un segnale importante se il governo avesse votato gli emendamenti al Def di Forza Italia che chiedevano attenzione per il comparto sicurezza, escludendolo dai tagli. Prendiamo atto che il governo ha detto no. Si vogliono mettere numeri sui caschi e poi si tagliano fondi. Di ben altre cifre hanno bisogno i nostri poliziotti”. Questo ha dichiarato il senatore Maurizio Gasparri, forse con molta ampollosità. Fuor di polemica voglio ricordare al senatore che nella maggior parte dei paesi europei, le forze dell’ordine indossano divise provviste di codici identificativi. Grazie a questo semplice codice, ogni agente potrebbe essere identificato da parte della Magistratura nel caso in cui si rendesse reo di condotte penalmente rilevanti. Sic et simpliciter…
Cocis