Idroelettrico, la priorità è l’interesse del territorio nella partita delle concessioni

La Giunta provinciale approverà a breve una delibera che ridefinisce le condizioni all’interno delle quali collocare la gestione delle centrali idroelettriche in Trentino. Lo ha spiegato questo pomeriggio il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti alla presenza dei dirigenti generali Roberto Andreatta (Dipartimento enti locali, agricoltura, ambiente e cooperazione), Laura Boschini (Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia (Aprie) e del dirigente Sandro Rigotti (Servizio grandi derivazioni idroelettriche e distribuzione gas – Aprie).

“Per l’Amministrazione provinciale trentina – le parole del presidente Fugatti – è prioritario che ci sia una valutazione complessiva che tenga in considerazione non solo l’aspetto finanziario legato alle concessioni, ma anche il fabbisogno del territorio, sotto i diversi profili, da quello potabile a quello agricolo. Elementi che dunque ampliano lo spazio d’interesse individuando un beneficio a livello territoriale. Per questo abbiamo richiesto un parere di un esperto costituzionalista che rafforza la lettura del termine per le concessioni ex Enel al 2029. Tempo necessario per la valutazione istruttoria di tutti gli interessi, coerente con una interpretazione già presente nella legge approvata due anni fa che legava il tema del possibile rinnovo degli affidamenti a quello degli investimenti”. 
Il presidente ha quindi ribadito l’impegno del Trentino di “continuare a innovare e a pensare a meccanismi che ci permettano di tenere collegato l’interesse della comunità con la gestione di questi impianti che rappresentano una grande ricchezza per il territorio”.

Il dirigente Andreatta, affiancato da Boschini e Rigotti, ha illustrato i dettagli dell’iter di prossimo avvio che sarà coerente con la deliberazione prevista della Giunta provinciale. Al centro ci sono gli affidamenti per 20 grandi derivazioni a scopo idroelettrico, un ambito che attualmente produce una rendita alla amministrazione pubblica trentina attraverso i canoni pari a circa 100 milioni l’anno.

Comincerà quindi nelle prossime settimane la fase degli adempimenti tecnici coerenti con il percorso di riassegnazione delle concessioni che procederà nei tempi garantiti dallo Statuto di autonomia e con una gamma di modalità di affidamento anche diverse dalla gara.
Il primo passo, come prevedono le regole in materia, è la verifica degli interessi concorrenti, cioè la raccolta di eventuali esigenze di utilizzi dell’acqua diversi da quello idroelettrico, oppure di altri interessi manifestati dagli enti locali.
Una volta approvata la delibera, l’Agenzia per le Risorse Idriche e l’Energia (APRIE) procederà con avviso pubblico per questa verifica preliminare per ciascuna delle concessioni di prossima scadenza.

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