Da piccola officina elettromeccanica a conduzione familiare con appena cinque dipendenti a fornitore leader di sistemi idroelettrici con commesse internazionali e 120 collaboratori in tutto il mondo. Dal 1934, anno in cui a Vipiteno Valentin Troyer la fondò, ne ha fatta di strada l’azienda altoatesina che dal 2023 fa parte del gruppo HTI. E per celebrare i 90 anni di attività, venerdì 20 settembre proprio nella sua sede produttiva che è rimasta saldamente a Vipiteno, ha riunito collaboratori, clienti e partner: un pomeriggio per rivivere assieme i successi dei nove decenni di storia ma soprattutto per guardare avanti e disegnare un futuro altrettanto carico di fortune sempre all’insegna di soluzioni energetiche sostenibili e dando il proprio, forte contributo alla transizione energetica.
La storia
Troyer è stata fondata nel 1934 da Valentin Troyer, che ha avviato la propria attività dopo aver completato l’apprendistato con Josef Leitner a Vipiteno. Nata come officina per la riparazione di motori elettrici e piccoli sistemi di turbine, l’azienda si è presto specializzata nella produzione di componenti elettromeccaniche per impianti idroelettrici. Grazie alla forza innovativa e all’impegno dei suoi fondatori e successori, l’azienda si è sviluppata fino a diventare uno dei fornitori di riferimento nel settore idroelettrico. Gli anni ’80 segnarono una svolta, quando i gestori di centrali elettriche private furono autorizzati per legge ad alimentare la rete pubblica. Ciò permise all’azienda altoatesina di conquistare un mercato in rapida crescita. Nel corso degli anni, l’azienda si è espansa e ha costruito diversi centri di produzione tra il 2001 ed il 2016. Dal 2023 fa parte del gruppo internazionale HTI assieme al quale nel primo anno di esercizio ha segnato un più 50% rispetto al fatturato del 2022 superando quota 30 milioni di euro.
Se i mercati di riferimento continuano ad essere quelli classici dell’arco alpino (Nord Italia, Austria e Svizzera) in cui, negli anni, sono stati costruiti e messi in servizio centinaia di impianti idroelettrici – gli ultimi italiani in corso di realizzazione sul fiume Brembo -, Troyer si è recentemente aggiudicata numerosi incarichi internazionali che hanno allargato ulteriormente l’orizzonte di business dell’impresa vipitenese. Tra i mercati più rilevanti troviamo il Nepal, Brasile, Norvegia e Georgia.
Le celebrazioni
I numeri dei nove decenni di storia sono significativi (da 5 a 120 collaboratori, 610 impianti idroelettrici realizzati, 700 gruppi di turbine installati, 1.100.000 kw di capacità installata, riduzione di oltre due milioni di tonnellate di emissioni di CO2 nel corso dell’ultimo anno) e proprio per questo andavano celebrati. Ma l’azienda vipitenese ha scelto di farlo guardando al futuro. La giornata di venerdì 20 settembre si è aperta infatti con una presentazione sull’automazione e l’elettrotecnica, e in particolare sulla tecnologia di controllo della rete intelligente e sulle visualizzazioni del futuro. È seguita poi una presentazione sul tema dell’assistenza, che ha evidenziato i vantaggi e gli svantaggi della manutenzione preventiva delle centrali elettriche. E in conclusione si è tenuta una panoramica completa dei prodotti e dei servizi aziendali all’interno della quale alcuni responsabili di Troyer hanno illustrato agli ospiti come sfruttare appieno il potenziale dell’energia idroelettrica anche alla luce delle nuove innovazioni tecnologiche.