Ignazio La Russa al Congresso Usa per l’importanza del Piano Mattei

Ignazio La Russa interviene al Congresso Usa e sostiene apertamente le ragioni dell’Ucraina nel conflitto in corso a Kiev.  “L’unità e la visione condivisa sono la nostra forza più grande, ma unità e visione sarebbero insufficienti senza la coerenza. Oggi coerenza significa impegno concreto per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina  e riguardo a ciò che non possiamo né vogliamo deflettere. È importante ribadire che è necessaria una vera condivisione degli oneri per il raggiungimento dei nostri obiettivi. L’Italia è pronta a fare la sua parte”, le parole pronunciate dal presidente del Senato.

La Russa: “L’alleanza atlantica guardi al sud del mondo”

La seconda carica dello Stato ha poi affrontato un altro tema cruciale per la Nato, che investe le mutazioni geopolitiche in corso: “A nostro avviso occorre inoltre porre attenzione al tema del necessario rafforzamento del fianco meridionale dell’Alleanza per costruire rapporti nuovi e non predatori con l’Africa secondo la logica del Piano Mattei. Coerenti con le ragioni e gli obiettivi dell’Alleanza possiamo dire con forza: ‘La libertà non è gratis’” ha aggiunto il presidente del Senato.

Le parole di La Russa e l’importanza di comprenderle

Il parallelismo tra il conflitto di Kiev e la questione africana non è certo un azzardo. La Russa ha voluto spiegare la necessità, per costruire realmente equilibri di pace, che il mondo africano venga coinvolto e non finisca (com’è accaduto in alcuni Paesi) in mano alle influenze di Putin e della Cina. Gli equilibri geopolitici necessitano che la questione baltica venga affrontata avendo la consapevolezza di dover evitare che un grande continente, ricco di risorse, faccia sponda alla Russia e si allontani da un Occidente che è stato vissuto per tanto tempo(giustamente) come predatore.

L’incontro con Nancy Pelosi

Il presidente del Senato ha anche incontrato Nancy Pelosi, già speaker democratica della Camera Usa, a margine dell’evento della Nato ora in corso a Washington. Un incontro definito cordiale e amichevole.

Anche le Università italiane sono pronte per il Piano Mattei che, “rappresenta un’indubbia occasione per la collaborazione didattica e scientifica con i Paesi africani indicati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel progetto pilota”, si legge in una nota della Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane.

“Le relazioni accademiche tra l’Italia e l’Africa- si legge nel comunicato- affondano le radici in una lunga storia di scambi testimoniata dai numeri. Ad oggi le università rappresentate dalla Crui sono all’attivo con i Paesi coinvolti nel Piano Mattei in 773 accordi accademici e 267 progetti nelle 7 aree strategiche del Piano (sanità, istruzione e formazione, agricoltura, acqua, energia ed infrastrutture, cultura)”.

“I campi del sapere in cui le università italiane e africane potrebbero approfondire le collaborazioni sono molteplici”, ha detto Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui durante l’audizione presso la Commissione Affari e Difesa del Senato – dall’energia rinnovabile all’intelligenza artificiale, dalle biotecnologie alla medicina, dall’agricoltura alla gestione delle acque, solo a titolo esemplificativo. Le università italiane desiderano condividere con le università africane il know-how nel campo della ricerca, del trasferimento delle conoscenze e della formazione, con l’obiettivo di sviluppare rapporti di collaborazione egualitaria e di crescita comune”.

“Tanto i progetti in corso e quanto quelli da immaginare sono estremamente innovativi – ha continuato la Iannantuoni – e rappresentano efficaci iniziative di diplomazia scientifica e di costruzione di solide relazioni internazionali tra i Paesi. Tuttavia, poiché questi progetti realizzino gli obiettivi che si propongono, sono cruciali il sostegno e l’investimento della politica”

Oltre tredicimila studenti africani in Italia

“13.289 studenti provenienti da Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Costa d’Avorio, Mozambico, Repubblica del Congo, Etiopia e Kenya frequentano un corso di studi in Italia”, prosegue la nota della Conferenza dei rettori. In quest’ottica, la Crui ha proposto l’attivazione di programmi di dottorato congiunti, sfruttando anche le reti universitarie nell’ambito del Pnrr (Centri, Partenariati estesi, Ecosistemi dell’innovazione, Partenariati estesi, infrastrutture dell’innovazione). I dottorati offrono agli studenti la possibilità di trascorrere un anno presso le università italiane; la realizzazione, nell’ambito del life-long learning, di corsi di formazione per adulti sul capacity building, rivolta soprattutto (a non esclusivamente) a funzionari ed executive officer appartenenti alle classi dirigenti.

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