Aveva annunciato querele Ignazio La Russa, dopo che Report “ha gettato fango” sul padre e la famiglia del presidente del Senato. Ma il siluro è arrivato anche prima e in tv. Ospite di Bruno Vespa su Rai 1, a ‘Cinque minuti’, il co-fondatore di Fratelli d’Italia non le ha mandate a dire a Sigfrido Ranucci. A incalzarlo, proprio il conduttore: “La trasmissione Report su Rai3 ha fatto pesanti allusioni sulla famiglia e alla fine un pochino anche su di lei”. Ed ecco la replica: “Su di me non son riusciti a dire niente; sul resto, siccome si tratta secondo di me di calunnie da parte dei calunniatori seriali, non mi voglio esprimere. Io credo che sia più corretto che si esprima la magistratura”.
All’inchiesta di Report aveva già risposto con una nota il portavoce di La Russa: “Hanno optato per cercare disperatamente di infangare suo padre e la sua famiglia – ed è questo l’aspetto che più fa infuriare il Presidente del Senato – con ricostruzioni del tutto difformi dalla verità e gravemente lesive dell’onore di chi, a cominciare dal defunto Antonino La Russa che oggi avrebbe 110 anni, in vita sua mai è stato oggetto neanche di un avviso di garanzia per qualsivoglia ragione”.
Addirittura – si legge ancora – “Report ‘accusa’ quest’ultimo di essere stato dopo il 1956 vicepresidente della Liquigas, società di quel finanziere Michelangelo Virgillito (tuttora osannato come benefattore della Chiesa e che mai ha avuto problemi giudiziari) che la trasmissione di Ranucci falsamente accusa per un episodio risalente al 1938. Ben 18 anni prima che il padre del Presidente La Russa lo conoscesse. Ripetiamo: 18 anni prima di conoscerlo”.
L’esponente di Fratelli d’Italia è stato ospite di ‘È sempre Cartabianca’, il programma di approfondimento di Rete 4 condotto da Bianca Berlinguer ed è apparso piuttosto infastidito. In particolare, il senatore ha mostrato un certo risentimento per le attenzioni rivolte al padre, ormai scomparso: “Hanno ripreso la tomba di mio padre e come hanno fatto a entrare nella cappella lo devo ancora capire, che è chiusa a chiave”.
Ma ciò che maggiormente dà fastidio a La Russa è l’accusa mossa a suo padre di “aver chiesto i voti a un bandito di Caltanissetta per avere i voti per Forza Italia, mio padre piuttosto si sparava pur di non chiedere i voti per Forza Italia… Se c’era una cosa del genere ti pare che la magistratura almeno un fascicoletto non lo aprisse, che non lo interrogasse, che non gli facesse un avviso di garanzia?”. Invece, dice il presidente del Senato, non c’è “nulla di tutto questo: vergogna! Calunniatori schifosi!”.
Parole molto forti dettate dalla rabbia, la cui origine è lui stesso a spiegarla: “Quando parlano di mio padre mi arrabbio, è la persona più onesta che ci stava. Calunniatori schifosi! In 110 anni non è mai stato raggiunto non dico da un avviso di garanzia ma neanche da uno sfioramento su questioni legali”. E come tutti, come chiunque si trovi nella sua situazione a prescindere dalla posizione ricoperta, La Russa spiega: “Quando mi toccano la mia famiglia, addirittura andando al cimitero, tanto sereno non rimango…”. In merito alla puntata, il senatore sembra non essere propenso a lasciar correre: “Credo che la Rai dovrebbe mettere a disposizione mia e della Vigilanza tutto il girato. Siccome io li sto per querelare avrei piacere che emergesse quello che hanno o non hanno messo in onda”.