Ignazio La Russa e il veto a Mario Draghi

Fratelli d’Italia ha riunito  i suoi 64 grandi elettori, gruppi parlamentari e delegati regionali, per fare il punto della situazione sul Colle dopo il passo indietro di Silvio Berlusconi e l’idea di Matteo Salvini di confrontarsi su una ‘rosa’ di donne e uomini di alto profilo. Giorgia Meloni ha valutato con l’assemblea dei grandi elettori se presentare scheda bianca alla prima votazione o inserire il nome di un candidato.

“Noi di Fratelli d’Italia non poniamo mai per nessuno veti”,  il vicepresidente del Senato, Ignazio La Russa, dopo la telefonata di Matteo Salvini a Silvio Berlusconi.

L’ex ministro della Difesa e tra i fondatori di Fdi spiega che ”da tempo lavoriamo per proporre ai partiti non di centrodestra un nome, che era Berlusconi, o una rosa di nomi di area culturale di centrodestra”. Una ‘rosa’ che è ancora da definire.

La Russa, in un’intervista alla Stampa, ha spiegato cosa è accaduto al vertice di sabato del centrodestra. «Quando Licia Ronzulli, con aria compunta e foglio in mano, ha letto il comunicato, alla frase sulla “legislatura che deve proseguire fino alle fine” ci si sono drizzate le orecchie. Nessuno ha preteso elezioni anticipate, ma se parli del presidente della Repubblica non devi dire per forza che la legislatura deve durare. Eravamo d’accordo col 90% del comunicato, ma quella frase andava tolta. Fdi non può firmare un comunicato così. Se lo firmi Berlusconi».

“Tajani mi ha detto: allora tu vuoi Draghi! Ma non è così”

A quel punto, prosegue il racconto di La Russa, «Tajani mi ha detto: “Allora tu vuoi Draghi!”. Ma non è così. Non ne abbiamo minimamente discusso nel vertice. Inserire con la scusa della legislatura il veto a Draghi? L’argomento è opposto a quello che abbiamo sempre sostenuto. È una questione che riguarda principalmente la maggioranza di governo: se lo vuole al Colle non ha bisogno di noi, se non lo vuole non può affibbiare a noi il veto. Quello che non voglio è che nel comunicato ci sia che Fdi sostiene e auspica che la legislatura prosegua. Abbiamo chiesto di levare quella frase».

Quindi tira le conclusioni: «Volevano togliere di mezzo Draghi per il Colle e volevano che fossimo noi a lavare i panni sporchi. Ma è un problema della maggioranza. Noi non abbiamo detto una parola su Draghi, ma sulla legislatura. A quel punto abbiamo interrotto e siamo usciti. E abbiamo fatto un comunicato per conto nostro».

La Russa sottolinea che FdI ha sostenuto lealmente la candidatura di Berlusconi. E lo conferma Francesco Lollobrigida in una intervista a Libero. «Posso dire che noi abbiamo sostenuto lealmente la candidatura di Berlusconi. Una volta che questa non è più in campo dobbiamo lavorare adesso con la stessa ferma volontà alla ricerca di una proposta dell’area culturale del centrodestra. E qualora non si addivenisse a questo risultato, per una candidatura all’altezza del compito storico che ha un presidente della Repubblica».

«Il paletto posto da FdI è chiaro – continua Lollobrigida – non abbiamo alcuna volontà che il governo Draghi prosegua nella sua azione che non giudichiamo positiva proprio per la composizione della sua maggioranza. Il centrodestra ha il dovere – essendo forza maggioritaria – di fare proposte credibili e sostenerle convintamente, cercando le più ampie convergenze possibili, per andare oltre questa fase».

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