Si muoveranno da piazza San Silvestro i sindaci siciliani che il 3 novembre manifesteranno a Roma per denunciare, ancora una volta, le gravi criticità finanziarie e organizzative in cui, ormai da troppo tempo, versano gli enti locali dell’Isola.
L’ANCI Sicilia, nel corso degli incontri istituzionali già programmati, presenterà i dati allarmanti dell’Isola in cui, ad oggi, solamente 152 comuni su 391 hanno approvato il Bilancio di previsione 2021-2023, appena 74 comuni hanno approvato il consuntivo 2020 e circa 100 comuni si trovano già in dissesto o sotto Piano di riequilibrio.
Oltre alle questioni finanziarie i sindaci siciliani evidenzieranno anche le problematiche di carattere organizzativo, partendo da un recente monitoraggio, condotto dall’ANCI Sicilia, in cui spicca un dato relativo ai posti vacanti nelle piante organiche dei comuni siciliani: mancano circa 15 mila unità tra cui circa 4000 fra dirigenti e categorie D.
In queste condizioni, secondo l’Associazione dei comuni siciliani, appare sempre più utopistico pensare di erogare servizi di qualità a cittadini e imprese e sperare di poter utilizzare in maniera efficace le risorse della Programmazione Comunitaria 2021-2027 e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Per questi motivi i sindaci dell’Isola chiederanno:
I’abbattimento del 50% degli accantonamenti del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE);
II. assunzione di figure professionali qualificate all’interno degli enti locali in deroga alle disposizioni vigenti;
III. nell’ambito degli accordi fra Stato e Regione, ristoro per i comuni siciliani dei mancati incassi dei crediti frutto delle inefficienze del gestore regionale Riscossione Sicilia S.p.A., anche in riferimento al processo di acquisizione da parte dell’Agenzia delle Entrate-riscossione.
Infine, in considerazione delle specificità del contesto regionale siciliano i primi cittadini dell’Isola avanzeranno la richiesta di :
a) approvare la norma di attuazione dello Statuto, già deliberata in Commissione paritetica, che prevede, tra l’altro, lo spostamento dei termini per l’approvazione dei Bilanci al 30 novembre;
b) costituire in Conferenza Stato Città e Autonomie Locali di un tavolo permanente con Stato, Regione e ANCI Sicilia per affrontare le ulteriori e specifiche criticità degli Enti locali siciliani (es. stabilizzazione del personale negli enti in dissesto e in piano di riequilibrio).