Il 71 % degli italiani è a favore della linea dura di Salvini

Il 71% degli italiani è a favore della linea dura di Salvini, basata sulla chiusura dei porti italiani alle navi che trasportano i migranti soccorsi nel Mediterraneo. E il dato più interessante è che non sono solo gli elettori che votano a destra o Cinque Stelle, ma anche un terzo di quelli che votano a sinistra. Del resto per anni tutta la sinistra con il suo stuolo di intellettuali e progressisti ha sottovalutato la preoccupazione degli italiani in materia di immigrazione e mai ha esitato a tacciare di razzismo chiunque dissentisse dalla linea di accoglienza ad ogni costo, senza regole e senza un programma ben definito. A questo punto bisogna prendere sul serio le preoccupazioni degli italiani e cercare di capirne le ragioni e non ricorrere ai soliti slogan dei cosiddetti benpensanti e pseudo intellettuali al soldo di qualche partito politico o associazione di beneficenza che strumentalizza ad arte il sentimento umanitario per fare affari sulla pelle di poveri cristi. Le ragioni possono essere tante , ma due prevalgono sulle altre. La prima è il sospetto che l’ondata di sbarchi che ha investito le nostre coste negli ultimi cinque anni , sia almeno in parte la conseguenza dei segnali che i nostri governi, ma anche l’Europa nel suo insieme, hanno dato con le vaste operazioni di salvataggio in mare denominate Mare Nostrum, Frontex, Trititon 1 e 2. Ma c’è anche un’altra ragione che turba l’opinione pubblica nel nostro Paese, ed è quella senza la quale le operazioni di salvataggio in mare sarebbero guardate con occhio benevolo, come è nell’indole del popolo italiano. Ciò che più turba l’opinione pubblica è la percentuale degli aventi diritto allo status di rifugiato. Solo il 7%. DEl restante 93%, una minoranza ottiene altre forme temporanee di protezione umanitaria (salvo ad essere trattati come animali in gabbia nei campi di accoglienza), ma tutti gli altri diventano fantasmi nella terra di nessuno. Nessuna legge riconosce loro il diritto di rimanere in Italia, ma allo stesso tempo nessun organismo è in grado di fargli lasciare, nel rispetto delle regole. il nostro Paese.Questo crea inquietudine nell’opinione pubblica. Tutti questi irregolari o finiscono per delinquere o lavorano in nero, spesso sfruttati come schiavi e con paghe da fame. Qui sta il nocciolo del problema migratorio. E’ il continuo scontro tra chi fugge dalle guerre e persecuzioni e chi vorrebbe lasciare la povertà. Sacrosante l’una e l’altra. Ma bisogna dire che è anche lo scontro tra il diritto e l’aspirazione. Una parte di noi ritiene che il diritto degli individui a spostarsi tra gli Stati debba essere illimitato e il diritto di accoglienza categorico. Un’alta parte ritiene che quel diritto vda limitato e regolamentato e che uno Stato abbia il dovere di proteggere innanzitutto i propri cittadini. Ma è triste sentire intellettuali, giornalisti, uomini di spettacolo che al solo scopo di farsi pubblicità , definire ‘non uomini’ quelli che non condividono il loro ‘Stato Ideale’.

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