Alla fine c’è voluto il suo morso letale. Senza l’ingresso in campo del Pitone, forse non ci sarebbe stato nessun blitz in quel di Carrara. L’Avellino è riescito a portare a casa l’intera posta in palio: quello che era nei desideri dei tifosi e nelle intenzioni dei calciatori biancoverdi. Allo Stadio dei Marmi di Carrara si sono confrontate due compagini dagli obiettivi evidentemente diversi: la squadra di casa ha chiesto a questo campionato il raggiungimento di una tranquilla salvezza; quella biancoverde è risaputo che, viceversa, intende puntare almeno a disputare i play off per la promozione in cadetteria. Il pronostico degli addetti ai lavori (non quello dei bookmakers, che è altra cosa) era leggermente a favore degli ospiti, sui quali, per contro, gravava anche un pò piu’ di pressione, soprattutto per via di un esordio andato a male (almeno in termini di risultato finale), e della conseguente necessità di dover già recuperare i due punti perduti contro il Prato.Ed il campo, a ragion veduta, non è venuto meno a queste premesse: Lupi a fare la partita e Toscani ad attendere guardinghi, senza grosse velleità. Il match è andato avanti, in pratica, per quasi tutta la sua durata, secondo questo canovaccio tattico. Alla fine l’Avellino ha perfettamente compiuto la propria “missione”: la conquista dei tre punti. Ma quanta fatica! Padrona del campo e del gioco, la compagine di Rastelli ha quasi messo le tende nella metà campo avversaria. Ma, vuoi per imprecisione e precipitazione sotto porta dei suoi avanti, vuoi per il “voltafaccia” della Dea bendata, che ha fatto di tutto per dire no, i Biancoverdi hanno dovuto penare molto piu’ del previsto per avere ragione degli avversari. Che sono subito apparsi ampiamente alla portata dei Lupi. Due traverse (di Castaldo e Catania) ed almeno due azioni pericolosissime del Nino Herrera (schierato a sorpresa al posto di De Angelis) avevano fatto gridare al gol, ma il risultato non si era schiodato. Meno male che in panchina con i Lupi, c’era un certo Biancolino. Che, entrato in campo proprio nel momento topico, di maggior pressione dell’Avellino, ha sbloccato il risultato a poco piu’ di un quarto d’ora dal termine del match. Su un rigore che lo stesso Pitone era riuscito abilmente a procurarsi. Alla fine, quest’unico gol ha regalato tre punti pesantissimi agli uomini di Rastelli, che avrebbero meritato un punteggio molto piu’ pingue.La prova offerta dai biancoverdi allo Stadio dei Marmi ha dimostrato ulteriormente che il tecnico di Pompei, pur avendo diverse frecce nella propria faretra, dispone di “arcieri” non proprio freddi e precisi. Ma ha anche ribadito che una prima punta come Biancolino (un vero “animale” da area di rigore) serve davvero come il pane ad una squadra che, per il resto, ha quasi tutto per poter recitare un ruolo di primissimo piano in un campionato abbastanza livellato verso l’alto.Ad ogni buon conto i tre punti di domenica scorsa a Carrara, danno un segnale forte all’intero Girone B: le squadre che vorranno lottare per la promozione in serie B dovranno vedersela seriamente con i Lupi. Che non intendono lasciare nulla di intentato. Ormai sono tornati, ed hanno nuovamente fame di gloria.
Rino Scioscia