La cancelliera tedesca Angela Merkel, in vista delle elezioni politiche del prossimo settembre, continua ad aggiustare il tiro sui migranti. I fatti di Colonia e l’attentato di Berlino hanno messo in crisi la politica delle ‘porte aperte’ e dopo le misure per accelerare i rimpatri dei richiedenti asilo, ora lancia messaggi ai migranti che non hanno intenzione di lasciare la Germania. E così invita tutti quelli che stanno costruendo la loro vita nel Paese, a rispettare le leggi e ad abbracciare i valori della Germania, ovvero: tolleranza, apertura, libertà religiosa e di espressione.
Li sollecita poi a non riversarsi nelle città, ma di restare nelle zone rurali dove c’è minore densità di popolazione e si vive meglio. Nel consueto video del sabato Merkel osserva, infatti, che molti migranti preferiscono vivere nelle grandi città, dove trovare un alloggio è spesso difficile, e per questo suggerisce loro di rimanere nelle zone rurali che, anche se a prima vista possono sembrare poco attraenti, sono spesso luoghi in cui è più facile l’integrazione e la cura degli interessi dei rifugiati stessi.
La politica di ‘accoglienza’ non trova invece in Italia un forte sostegno. Basta pensare all’accoglienza avuta dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, a Roma a Tor della Monaca: ‘Qui non ti vogliamo, ipocrita, falsa’. Le sue parole: ‘Se non ci occupiamo delle periferie non ci occupiamo del futuro del paese’, sono suonate come e un insulto alle 40mila persone che vivono da anni in situazioni di disagio in una lotta quotidiana per la sopravvivenza. ‘Sono 30 anni che non vedo i vigili per strada’, dice un residente: ‘Sotto questo ponte stanno gli extracomunitari, e questa ci viene a dire che dobbiamo imparare da loro?’,
La Boldrini odia gli italiani, scrivono i più esasperati, è una ladra, infame e criminale come tutti i politici di sinistra. Il tutto condito dal sospetto che sia iniziata la campagna elettorale e che il viaggio della terza carica dello Stato, iniziato a maggio dello scorso anno insieme alla Commissione periferie, sia solo uno spot alla ricerca di consensi per le prossime elezioni.