Manifestanti attacco l’ambasciata israeliana. 2 morti e 500 feriti

Aumenta la tensione tra Israele e Egitto dopo l’uccisione da parte degli israeliani di 5 guardie di frontiera egiziane dopo gli attentati di Eilat. L’ambasciatore israeliano in Egitto, Yitzhak Levanon, è stato costretto a rientrato in patria dopo l’imponente attacco di una folla di manifestanti alla sede che ospita la missione al Cairo. Nel corso della giornata di ieri la folla era riuscita a ad abbattere uno dei muri esterni che circonda l’edificio e a togliere per la seconda volta nel giro di un mese la bandiera dall’edificio. I manifestanti sono riusciti a sottrarre  migliaia di documenti alla sede per poi gettarli dalle finestre. I disordini sono iniziati ieri subito dopo la preghiera del venerdì. Negli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti sono rimaste ferite circa 450 persone e una è morta. A scatenare le proteste degli egiziani era stata la decisione delle autorità locali di erigere una protezione a difesa della rappresentanza diplomatica israeliana, oggetto di numerose manifestazioni, soprattutto dopo l’uccisione di cinque guardie di frontiera egiziane dopo gli attentati di Eilat. Secondo i manifestanti, l’Egitto dovrebbe seguire l’esempio della Turchia e del suo premier Recep Tayyeb Erdogan, che ha espulso l’ambasciatore israeliano e ha ritirato il suo in Israele in segno di protesta contro le mancate scuse per l’attacco alla flottiglia delle libertà lo scorso anno. Il ministro dell’Interno egiziano ha dichiarato lo stato di allerta e ha revocato permessi e licenze delle forze di polizia, mentre il primo ministro ha convocato il gabinetto di crisi. Anche in Israele è stata attivata un’unità di crisi, presso la sede del ministero degli Esteri a Gerusalemme, dove è giunto anche il ministro, Avigdor Lieberman. Il presidente Usa Barack Obama ha espresso la propria preoccupazione al premier israeliano Benjamin Netanyahu e il segretario di Stato, Hillary Clinton, ha chiesto alle autorità egiziane di porre fine ai disordini.

Israele. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha definito “un incidente serio” l’assalto all’edificio dell’ambasciata d’Israele al Cairo e per fortuna “si è evitato un disastro”. “L’attacco di una teppaglia all’ambasciata israeliana è stato un incidente serio, ma sarebbe potuto essere peggiore se i rivoltosi fossero riusciti a superare l’ultima porta”, ha commentato Netanyahu.

 

 

 

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