A partire da Massimo Cacciari tutti pronosticano la caduta del governo in autunno come cadono le foglie per mancanza di clorofilla. ‘Alla vigilia della prima legge di bilancio Meloni cadrà, visto che non può scaricare le sue responsabilità sull’opposizione’, è il parere diffuso nell’opposizione.
La premier, rientrata dal periodo feriale dovrà indicare, entro il 31 agosto, i nomi dei candidati sulla nuova Commissione. La testa di serie è Raffaele Fitto che resta il primo della lista. I bookmaker politici danno per scontato che l’Italia non otterrà il commissario di fascia A (Affari Economici, la stessa delega che ha avuto Paolo Gentiloni o Concorrenza), ma piuttosto un organismo da metà classifica (Coesione, Bilancio o Mediterraneo).
La Meloni ha commesso un ‘peccato mortale’ votando ‘no’ alla conferma di Ursula von der Leyen, auto-confinandosi in una sorta di ‘Purgatorio’, dove potrà solo assistere agli accaduti senza poter intervenire. Quanto durerà la pena? Tutta la legislatura! La Presidente del Consiglio a Bruxelles continuerà a non toccare palla. Come non toccò palla Matteo Salvini, che uscì dalle elezioni europee del 2019 raccogliendo un trionfale 34%, che non gli servì a nulla.
Altra seria problematica Meloni la troverà nei fratelli Berlusconi, che spingeranno Antonio Tajani a trasformare Forza Italia in un competitor autentico di Fratelli d’Italia. Realtà da non sottovalutare.
Tajani giunge in Toscana nella doppia veste di segretario di FI e ministro della Repubblica con tanti dossier caldi sulla scrivania e sono proprio i complicati e delicati scenari internazionali a dominare l’intervista condotta dal direttore del TG2 Antonio Preziosi.
Positivo il giudizio il giudizio di Tajani sul viaggio del presidente Meloni in Cina: “Una visita che rafforza il percorso che abbiamo avviato con un paese che è nostro competitore ma con il quale vogliamo avere buone relazioni politico-commerciali nonostante l’uscita dal progetto della “Nuova via della Seta”. È una visita che rafforza la presenza delle nostre imprese sul mercato cinese senza cambiare linea politica”, ma chiosa il ministro, “la Cina non deve continuare ad aiutare la Russia ma favorire una de-escalation nella guerra in corso con l’Ucraina”.
Finita l’importante tornata elettorale, in Europa devono ancora essere ultimate diverse caselle importanti e Tajani punta ad un ruolo di prestigio per l’Italia: “Credo che finirà nel modo migliore perché l’Italia è la seconda manifattura e la terza economia d’Europa, siamo un Paese fondatore e soprattutto siamo in grado di fornire idee e proposte, quindi credo sia giusto che nella futura Commissione ci sia un commissario italiano, anche vicepresidente, che abbia una delega autorevole in modo da rafforzare l’immagine non solo dell’Italia ma dell’Europa intera”.
Infine, una precisazione sul voto espresso dai partiti di governo (FDI, Lega e FI) sulle nomine europee: “La Meloni non ha votato contro nessuno ma ha fatto una sintesi della maggioranza e si è astenuta, la Metsola – ad esempio – è stata eletta con una maggioranza diversa da quella che ha eletto Ursula, quindi è un disegno complesso e articolato “
Riguardo gli ultimi avvenimenti di politica interna, raggiunto dai microfoni del “Giornale”, sulle dichiarazioni di Zanda sulla caduta del governo entro 12 mesi (intervista a “Il Foglio”) e sul “rientro” di Renzi nel centro-sinistra chiude senza ombra di dubbi: “Il governo durerà. Mi dispiace per queste persone ma se ne facciano una ragione… E Renzi? È sempre stato di sinistra. C’era forse da stupirsi?”