Il centrodestra aderisce alla manifestazione della Meloni del 28 gennaio

 

Il centrodestra è oggi  a più voci e,  se Matteo Salvini  tira la corda per evidenziare il distacco da Forza Italia, Giorgia Meloni si ritrova nei panni, insospettabili, di mediatrice e conta di trasformare la manifestazione del prossimo 28 gennaio in una prova tecnica di riunificazione tra le varie anime della coalizione che,  unitamente,   hanno aderito.   Per quella data, del resto, è molto probabile che la decisione della Consulta sulla legge elettorale sarà già conosciuta e  nel centrodestra ognuno capirà meglio le intenzioni dell’altro. Soprattutto quelle di Berlusconi fortemente  indiziato di volontà ‘inciuciste’ con Renzi. Salvini lo dice chiramente dai microfoni di Radio Padania: ‘Noi cerchiamo l’intesa più ampia, perché l’obiettivo è vincere ma senza gli Alfano, i Verdini, i Casini.  Dovrà essere Berlusconi a decidere cosa vuole fare del futuro suo e del Paese. Noi abbiamo idee chiare su euro, Europa, tasse. Se c’è chi preferisce la nostalgia e gli inciuci, si dedichi ad altro…’. Anche la  Meloni è dello stesso avviso: ‘È evidente che se si sta da questa parte del campo non si può stare anche dall’altra, quindi chiederemo a tutti chiarezza di posizionamento perché la nostra politica non può mai essere quella di Matteo Renzi’.  In Forza Italia si è riproposta la contesa interna tra il Stefano Parisi e Giovanni Toti, governatore della Liguria. Toti non si è fatto  vedere a Genova alla presentazione di ‘Energie per l’Italia’, il movimento che Parisi vorrebbe portare in dote al centrodestra e che sta presentando in ogni grande città. Il centrodestra è quindi alla difficile prova dell’unità. Se i sondaggi continuano a dare la coalizione composta da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia alla pari con il Pd e il Movimento 5 Stelle, i malumori  tra i presunti alleati continuano a essere all’ordine del giorno. Il motivo del contendere è sempre la disputa sulla legge elettorale, materia sulla quale si procederà con maggiore chiarezza dopo il pronunciamento della Consulta.   Silvio Berlusconi, in realtà, anche nel Comitato di presidenza di Forza Italia della scorsa settimana, ha detto chiaramente che le porte per Salvini restano aperte. Il Cavaliere, però, non nasconde la sua stanchezza per i continui attacchi del leader della Lega e anche l’atteggiamento tenuto rispetto alla tragedia di Rigopiano non è stato particolarmente apprezzato. Stefano Parisi, dal canto suo,  a Genova ha ribadito di non avere alcuna intenzione di chiedere un passo indietro a Berlusconi: ‘Nessuno deve farsi da parte. Il mio è un giro importante di ascolto, di costituzione di un programma, di creazione di una nuova comunità che rinnovi quest’area che ha perso la fiducia degli italiani. Si deve ritrovare una classe politica nuova, energetica, con qualità e con la capacità di interpretare questa grande parte del popolo italiano che avuto sempre la maggioranza nel paese e oggi l’ha persa’.

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