Con un’ora di ritardo e sventolio di bandiere dei tre partiti, è cominciata la manifestazione del centrodestra per la chiusura della campagna elettorale, in piazza del Popolo a Roma. Ultimo dei big ad arrivare, Silvio Berlusconi. Insieme a Matteo Salvini della Lega e Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, i tre leader di nuovo insieme su uno stesso palco dopo due anni.
L’ultima volta era il 24 gennaio 2020 e i tre erano in piazza del Popolo a Ravenna, prima delle regionali in Emilia-Romagna.
“Sono qui perchè siamo uniti, noi siamo la maggioranza vera del Paese. In ogni turno elettorale, nelle amministrative, europee e politiche abbiamo avuto sempre la stessa risposta: l’Italia non vuole essere governata dalla sinistra. “Otto anni fa in campo per evitare che la sinistra dell’ex partito comunista prendesse il potere. Ci siamo alleati per evitare una deriva autoritaria, statalista e giustizialista”, ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, parlando dal palco.
“Il 25 settembre è per tutti noi un imperativo categorico quello di esprimere il nostro voto, ed è per tutti noi un imperativo categorico quello di dare il nostro voto ad un partito del centro-destra, quel centro destra che è l’unica forza politica in grado di garantirci davvero un futuro di più giustizia, di più benessere, di più sicurezza, di vera e completa libertà. Viva Giorgia, viva Fratelli d’Italia, viva Matteo, viva la Lega, viva Forza Italia, viva il centro destra, viva la libertà”, ha detto Berlusconi chiudendo il suo intervento tra gli applausi della folla.
SALVINI
“La prima vittoria prima del 25 siete voi, gente di tradizioni diverse che hanno deciso di essere insieme con un destino comune e un impegno che prendiamo noi tutti: governare bene e insieme per 5 anni.
Ci troviamo qui tra 5 anni. La sinistra è divisa e litigiosa. Qui c’è una prova di maturità: non c’è bisogno di insultare e minacciare come fa la sinistra. da noi solo proposte e sorrisi”, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, dal palco.
“Evviva il suono delle campane e guai a chi viene nel nostro paese per cambiare il nostro modo pregare”. Così Salvini sentendo il rintocco di una campana in piazza. “Il mio obiettivo è proteggere l’Italia, gli italiani e il lavoro: il primo atto del governo – ha aggiunto – sarà un decreto energia per bloccare subito gli aumenti delle bollette di energia e gas. E poi cancellare la legge, iniqua, Fornero. Vogliamo il diritto alla pensione per chi fatica da una vita e diritto al lavoro per i giovani e per gli operai”.
“Da ministro qualcosina l’ho fatta: ho protetto i confini, l’onore, la storia, la sicurezza del mio Paese: era il mio mestiere e se fossi stato più prudente sarei stato meno incisivo e meno processato”, ha affermato Salvini. “Chi sceglie la Lega – ha aggiunto – da fiducia a un 49enne che è a processo e rischia 15 anni di carcere perché ha bloccato lo sbarco di clandestini: l’ho fatto e non vedo l’ora di tornare a farlo da presidente del consiglio o da umile servitore dello Stato”.
MELONI
“Mentre noi parlavamo delle nostra priorità loro parlavano solo di noi e tentavano di trascinarci in una lotta nel fango che è il loro terreno più congeniale. Quando è arrivata la democrazia la sinistra ha perso la testa” è una sinistra “rabbiosa, violenta che ha il terrore di perdere il suo consolidato sistema di potere”, ha detto Giorgia Meloni dal palco.
“Difficilmente l’Italia potrebbe farsi sentire in Ue se vince la sinistra: Letta è volato in Germania per barattare l’interesse nazionale italiano con quello del Pd”, ha aggiunto la leader di FdI.
“Se gli italiani ci daranno la maggioranaza faremo una riforma in senso presidenziale e saremo felici se la sinistra vorrà darci una mano a efficientare le nostre istituzioni, ma se gli italiani ci daranno i numeri noi lo faremo lo stesso”, ha detto Meloni dal palco della manifestazione del centrodestra citando tra l’altro la “pessima riforma de l Titolo V” fatta dal centrosinistra.
LUPI
“Mi dicono che in piazza devi essere meno moderato, più populista: ma ci hanno un po’ rotto nel mettere il centrodestra tra i populisti in contrapposizione con i moderati. Dire che una famiglia è il pilastro della società, che ogni giovane ha diritto a un’educazione, a una scuola dignitosa, dire che ogni famiglia ha la libertà di poter scegliere è amare il popolo o essere populisti? Basta con queste contrapposizioni”. Lo afferma il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, parlando dal palco di Piazza del Popolo. “Tutti noi crediamo che al Nord come al Sud, c’è la dignità di avare un lavoro e non l’elemosina di un’assistenza. E il lavoro – aggiunge – lo danno le imprese, non lo Stato”.
GLI STRISCIONI
I manifestanti in piazza del Popolo stanno sventolando centinaia di bandiere dei tre partiti. A colpo d’occhio sembrano prevalere quelle di Fratelli d’Italia, ma non mancano i vessilli della Lega e più sparuti quelli di Forza Italia. In fondo alla piazza sul muro del Pincio c’è un un maxi striscione di FdI con la scritta ‘Noi siamo Gorgia’ e una foto della leader di partito. Su altri striscioni in piazza si legge “E’ tempo di patria” firmato da Gioventù nazionale Roma o “Meno tasse più lavoro” da parte di elettori di FI. La colonna sonora dagli altoparlanti alterna brani classici ad altri più moderni e sembra ricordare quella sentita domenica scorsa al raduno leghista di Pontida, tra Ricchi e Poveri, Vasco, D’Argen D’amico, Rino Gaetano o Edoardo Bennato.
“Tutto pronto, sensazioni buone”. È quanto si è limitato a dire il leader della Lega, Matteo Salvini, arrivato in piazza del Popolo per la manifestazione di chiusura del centrodestra insieme agli alleati.