Il cielo sopra il letto

 

 

Una profonda e intensa Lucrezia Lante della Rovere è una dei tre interpreti, con Luca Barbareschi e Paolo Marconi, de Il cielo sopra il letto- Skylight, commedia pluripremiata di David Hare, romantica, ironica, a volte paradossale, che mette in scena un classico rapporto a tre, marito, moglie e amante vissuto in un tempo passato e lontano, rimasto sospeso per alcuni aspetti in un limbo non dimenticato e mai risolto.

La scena si apre con l’entrata in scena di Elisabetta (Lucrezia Lante della Rovere), vestita con abiti semplici all’interno della sua casa, scarna, fredda, ai margini della città di Roma, in un angolo sperduto del raccordo anulare. Prorompe improvvisamente Edoardo (Paolo Marconi), giovane ragazzo ventenne, figlio del suo ex amante, Saverio (Luca Barbareschi). Nel concitato racconto di lui, dalle sue movenze cinetiche si svela la drammatica storia che ha visto protagonista la sua famiglia: un imprenditore di successo, sposato con figli, che si innamora e porta avanti una storia d’amore con la babysitter che vive in casa, diventata poi sua assistente e confidente della moglie. Dopo sei anni, scoperta la relazione, Elisabetta scappa e ricomincia la sua vita, decidendo di andare ad insegnare nella scuola del Corviale e vivere in una modestissima casa di un quartiere popolare. Saverio, mai perdonato dalla moglie, e non avendo mai accettato l’abbandono dell’ex amante, cade in una forte depressione, accentuata dalla malattia e dalla morte della consorte.

A distanza di trenta anni dalla fine della loro storia d’amore, Elisabetta e Saverio si rincontrano e iniziano a confrontarsi sulle scelte del passato e su quelle del presente, mettendo in evidenza due vite totalmente diverse: lei è impegnata nel recupero di giovani alunni precari ed incarna una sinistra militante, lui è riuscito a farsi quotare in borsa la propria catena di aziende di ristorazione e rappresenta la tipologia più dinamica d’una nuova classe imprenditorial-conservatrice. E’ un incontro scontro tra due culture differenti, due mondi chiusi in diverse solitudini che neanche una notte d’amore e passione riesce a lenire.

Elisabetta è forte, convinta delle sue scelte, opera rinunce e aiuta chi si trova nel bisogno. Ma la sua forza è un nascondimento delle sue fragilità, di un amore mai dimenticato e non più realizzato con nessun altro. Saverio è un vulcano attivo di parole e pensieri che riversa continuamente senza fermarsi, in una sorta di frenesia del dire e del fare, duro e combattivo, ma anche lui debole nel sentirsi solo e abbandonato da tutti, dalla dipartenza della moglie, dalla sparizione della donna che amava, dal rapporto inesistente con il figlio, a cui Hare affida il compito di mediare tra le due solitudini, inserendo un sovra-racconto per introdurre e concludere.

Lucrezia Lante della Rovere, in un’interpretazione magistrale, disegna un personaggio ricco di sfaccettature che permeano per tutti e due i tempi dello spettacolo, durante i quali riesce a rimanere allo stesso alto livello di energia: utilizza toni della voce talvolta forti ed intensi, altre volte sommessi e delicati e la sua Elisabetta è il personaggio nel quale qualunque spettatore, uomo o donna, si identifica. Luca Barbareschi, non solo attore ma anche regista e direttore artistico, mette in scena un uomo fragile e intellettualmente onesto attraverso una recitazione carismatica ed ironica che tuttavia non riesce a raggiungere il tenore della sua compagna di viaggio. Affascinanti le scene in penombra, durante i momenti di svestizione della protagonista, che contribuiscono a creare un’atmosfera a volte rarefatta che si scontra violentemente con la scenografia spoglia e priva di ogni primario confort. Unica pecca: il testo nel secondo atto risulta essere troppo prolisso e ridondante, rischiando di fare perdere l’attenzione del spettatore.

 

Il cielo sopra il letto si chiude con una scena al di fuori dalla realtà, lasciando a noi che usciamo dal teatro una sensazione di nostalgia e un sorriso sulle labbra.

Il cielo sopra il letto

Skylight

di David Hare

Traduzione, adattamento e regia di Luca Barbareschi

Lucrezia Lante della Rovere

Luca Barbareschi

Paolo Marconi

Scene Tommaso Ferraresi

Costumi Federica De Bona

Luci Pietro Sperduti

Musiche Marco Zurzolo

Produzione TEATRO ELISEO

TEATRO ELISEO
Via Nazionale 183 – 00184 Roma

Da martedì 17 dicembre 2019 a domenica 5 gennaio 2020

www.teatroeliseo.com

 Roberta Melasecca

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