Il clan non gli paga lo ‘stipendio’ e uccide per errore un 26enne

COSENZA. È stato arrestato questa mattina il presunto autore dell’omicidio di Antonio Taranto, il 26enne ucciso in via Popilia a Cosenza dopo una serata in discoteca. I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip su richiesta della Procura, a carico di Domenico Mignolo, 28enne cosentino, contiguo alla potente cosca di ‘ndrangheta Rango-Zingari. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’omicida avrebbe esploso il colpo di revolver calibro 38/357 Magnum per errore, dal balcone della propria abitazione. Il movente del gesto sarebbe legato al fatto che Mignolo fosse particolarmente adirato per non aver ricevuto lo ‘stipendio’ dal proprio clan nel periodo in cui era stato detenuto. A nulla sono valsi i tentativi dei familiari di indurlo alla calma. Mignolo, noto per il suo carattere irascibile, mentre era affacciato al balcone della propria abitazione, alla vista di quello che riteneva responsabile del mancato pagamento, non ha esitato ad esplodere almeno due colpi di pistola, inceppatasi, colpendo nel mucchio la persona sbagliata.

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