Il Comune di Roma dice no al bonus asilo: ‘Non abbiamo i fondi per anticipare i soldi che poi ci verranno rimborsati dall’Inps’ è la spiegazione che si sono sentita dare diverse mamme romane che si sono rivolte, nelle ultime settimane, agli sportelli municipali.
Il bonus asilo è previsto da una legge dello Stato. Eppure, nella capitale d’Italia le norme nazionali a tutela della maternità e dell’infanzia vengono ignorate, a dispetto di un programma di governo che invece prometteva una città a misura di bambino.
Il bonus asilo sarebbe un grande aiuto per le mamme lavoratrici che non hanno redditi elevati e che, terminato il congedo di maternità obbligatorio, decidono di rinunciare al congedo parentale facoltativo per tornare al lavoro. In questi casi il governo nel 2012 aveva messo a punto un voucher che viene rilasciato dall’Inps per un massimo di 600 euro e sei mesi di durata per le lavoratrici dipendenti e tre mesi per le lavoratrici autonome. Questo voucher può essere speso dalle mamme per pagare la baby sitter o l’asilo nido. Ma non a Roma.
Per ottenerlo basta che il comune di residenza si accrediti presso l’Inps. Cosa che Roma ha finora sempre fatto, tranne quest’anno. Una negligenza, come riporta Repubblica, ora smascherata da una interrogazione parlamentare firmata dai deputati dem Orfini, Piazzoni e Miccoli. I quali prima hanno denunciato come il Campidoglio stia pregiudicando l’accesso al bonus sancito da una legge dello Stato. Quindi chiesto al ministro del Lavoro di verificare la situazione, anche presso l’Inps e magari sollecitare il Comune di Roma ad adempiere alla procedura di accreditamento.