Il coraggio di Rosanna e dei ristoratori campani, uniti nella solidarietà

“Non voglio più piangere, devo reagire… quanto dispiacere quest’anno!”

Le parole di Rosanna Fienga, di “Francesco & Co”, arrivano dritte al cuore e sono laceranti, perché rispecchiano una realtà drammatica.

La nota e valente ristoratrice di Castellammare di Stabia, scrittrice, fondatrice e pasionaria della “Spesa Sospesa”, è tra i grandi cuochi dediti al bene –  insieme a produttori, artisti, medici, giornalisti, blogger – nella magnifica Squadra solidale di #InsiemeperilTerritorio, rassegna di eventi di eccellenza a scopo solidale, firmata dalla giornalista enogastronomica Teresa Lucianelli, che non si ferma, nonostante la forte crisi, è continua a promuovere iniziative benefiche.

E non si arrende Rosanna. Non si è mai arresa. Stringe i pugni e si reinventa, grazie a una professionalità indiscussa e alla sua notoria tenacia.

Le sue sofferte parole rispecchiano in pieno la delusione  degli operatori del settore ristorativo. Un mondo prima fiorente, e oggi in ginocchio nel nostro Paese, al quale, in Campania, è stata inferta l’ennesima mazzata nelle festività, con la decisione del governatore De Luca di annullare la zona gialla e confermare tutti i divieti dell’arancione, soltanto poche ore prima dell’attesissima – e vitale per il settore – possibilità di aprire finalmente almeno a pranzo.

Spesa fatta, antipasti, contorni, torte rustiche e dolci appena sfornati, insieme a tutte le pietanze che richiedono tempi lunghi di preparazione e quelle “a mezza cottura”. Quando è arrivata la notizia appena  prima di Natale, che non ci si augurava e che non si ci aspettava: dietrofront! Solo asporto e consegna a domicilio! Una tragedia per chi ha investito tutto in questa chance, anche oltre le proprie possibilità, già ridotte al lumicino, in un assortimento di cibi che non si è potuto smaltite se non in minima parte, perché quei piatti andavano consumati caldi, quindi assolutamente a ristorante, e già si sa che sarebbero risultati praticamente “immangiabili”, se trasportati. Pietanze che non vengono richieste dal pubblico casalingo.

Un’altra enorme perdita economica, per molti una tragedia!

“Una grande delusione: anche questa volta non possiamo lavorare per il nostro futuro, nel nostro ristorante. Ricordi che giusto qualche settimana fa, eravamo tutti incollati al televisore, in attesa del discorso del premier Conte, con le sue nuove regole, quando abbiamo scoperto che per 4 giorni la Campania sarebbe stata gialla. Finalmente!

Sì, finalmente una piccola luce in fondo al lungo tunnel creato dal virus. La nostra lotta per arrivare alla fine della pandemia, è dura ed è articolata, ma non riesco a capire perché il settore della Ristorazione debba pagare lo scotto più imponente” afferma Rosanna, avvilita.

E chi potrebbe darle torto?!

“Abbiamo ascoltato tutte le raccomandazioni e le regole da rispettare per il distanziamento sociale all’interno delle sale di ristorazione, abbiamo sacrificato molti posti a sedere nelle sale e messo in campo ogni possibile cura per rispettare le regole del governo, eppure stiamo subendo le più grandi mortificazioni che la sorte ci impone” – precisa la ristoratrice.

“È vergognoso vedere che in ogni più piccola bottega, dal salumiere al panettiere, si venda cibo da asporto, precludendo a noi ristoratori la possibilità di effettuare perlomeno questa attività. Siamo arrivati alla guerra tra poveri: ormai, anche dal fruttivendolo si trova del cibo pronto ed è per questo motivo che molti ristoratori, noi compresi, hanno  rinunciato a lavorare in questo modo”.

Invece, niente servizio al tavolo in questi giorni, sul territorio campano.

“Sarebbe stata una piccola bolla di ossigeno per noi che brancoliamo nel buio da mesi – continua la chef- da quel marzo scorso che ci ha visto perdere la festa della donna, altro importante appuntamento gastronomico per noi ristoratori, e la santa Pasqua, che è trascorsa fuori ad un balcone aspettando che qualcuno si accorgesse della grande disperazione di un settore che vanta una crisi epocale”.

“Siamo in tanti a lavorare per il cibo. È una passione vera e verace, che ci lega ai fornelli. Lo facciamo per tramandare l’unico vero sapere antico legato al territorio e alla famiglia. Lo facciamo per vivere, ma sopratutto per condividere il nostro amore per il cibo. Non è mestiere, è un’esigenza. È come respirare, camminare: è volare, è vita!”

“Mi domando solo: perché? Perché avvisarci con tanto ritardo, perche’ spegnere l’entusiasmo per questa scintilla di vita, per chi, come noi, ama il suo mestiere? Perché farci spendere denaro per gli approvvigionamenti, in vista di quei pochi giorni di lavoro, e avvisarci solo nel pomeriggio a giochi già fatti?”

“Ed ora sono qui con la schiena a pezzi e un dolore al cuore per il dispiacere”.

La voce di Rosanna è una tra migliaia.

Ad ascoltare le testimonianze dei ristoratori campani, si stringe il cuore: “Non ce la facciamo più”. “Siamo allo stremo”. “Sono rovinato”. “Ci hanno distrutti”. “Sono pieno di debiti e Dio solo sa come mi sono procurato i soldi per non chiudere l’attività”.

“Siamo allo sbaraglio.”

E, se è vero che il virus non diserta certo supermercati e metropolitane, comunque pieni di gente, né autobus e strade e piazze affollate, insieme a loro, viene da chiedersi : “perché?”  Gridarlo esasperati…

… e, intanto, sia la malavita organizzata made in Italy, che soprattutto la Mafia estera, (una in particolare, ora più florida che mai),9 stanno “strozzando” i piccoli imprenditori distrutti dai decreti (rigidi solo per alcune categorie) e ormai indebitati fino al collo, e si apprestano a rilevare molte aziende, oltre a quelle che hanno già acquisito per fame nei mesi passati.

La drammatica crisi ha messo in ginocchio tutto il mondo della Ristorazione, ma  i ristoratori solidali non si fermano. Rosanna Fienga, tra loro, non ha mai negato il suo aiuto in campo benefico. Anche ora, è impegnata a favore del bene: nella Befana agli indigenti del suo territorio e pure nella Befana per i bimbi e i ragazzi del Progetto AbitiAmo, guidato da Padre Massimo Ghezzi della Parrocchia di San Gennaro al Vomero, con Teresa Lucianelli nella sua Squadra di #InsiemeperilTerritorio, che con il blog Vesuvio’s Shadow del foodblogger Mario D’Acunzo nel Facebook Charity Contest sta promuovendo la mission benefica “Il Panettone… e gli altri piatti del Natale solidale”.

Dalla sua Castellammare, sta preparando gli aiuti da inviare a chi non ha niente, che verranno uniti a quelli degli altri ristoratori, produttori, artisti, giornalisti, blogger, volontari, autenticamente solidali, di #InsiemeperilTerritorio.  La crisi non li ha fermati: stanno partecipando all’iniziativa benefica e, con spirito propositivo, lottano per andare avanti, con professionalità e onestà, passione e competenza, trasparenza e amore verso il Prossimo. Perché il Bene vince sempre.

Valerio Giuseppe Mandile

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