“Il Covid-19 viene da un errore di laboratorio di Wuhan, un tecnico ha sbagliato, c’è un testimone”

Con un video che in poche ore ha fatto il giro della rete, il noto giornalista Paolo Liguori ha fatto sapere che il coronavirus si sarebbe diffuso per un errore di un tecnico del laboratorio di Wuhan che avrebbe erroneamente rilasciato fatto uscire il Covid-19.

 Paolo Liguori cita alcuni mezzi di informazione e fa riferimento diretto a uno dei tecnici del laboratorio di Wuhan che avrebbe confermato la ricostruzione secondo cui il coronavirus si sarebbe diffuso per un errore commesso nel laboratorio. ‘Fox News e Cnn dopo una conferenza stampa di Trump hanno confermato: il Covid-19 viene da un errore di laboratorio di Wuhan. Il famoso laboratorio aveva un tecnico che ha sbagliato e ha fatto scappare questo virus. È successo il 2 dicembre, uno dei tecnici esiste e ha anche confermato”.

Nel video in questione Liguori punta il dito contro la Cina, accusata di aver tenuto nascosto il problema sanitario, forse nella speranza di limitarne la diffusione, e di aver danneggiato il resto del mondo, travolto dalla pandemia “La Cina non aveva mai ammesso. Gli Stati Uniti ora si sentono danneggiati. La Cina si è avvantaggiata nel tempo in cui gli altri paesi non si sono potuti organizzare alla pandemia. Ora la Cina uscirà forte in economia quando il resto del mondo avrà ancora l’acqua alla gola“.

Di seguito la video-denuncia di Liguori. Anche nelle ore successive Liguori ha confermato la sua versione dei fatti dicendosi certo del fatto che il coronavirus stia circolando in seguito a un errore nel laboratorio di Wuhan. La posizione della comunità scientifica italiana In Italia la comunità scientifica istituzionale nega l’ipotesi che il coronavirus possa essere stato prodotto in laboratorio e si smarca dalle accuse mosse alla Cina ad esempio dal presidente degli Usa Donald Trump.

Questa dichiarazione di Paolo Liguori trova conferma nelle parole di Luc Montagneir, medico, biologo e virologo francese.  Professore presso l’Istituto Pasteur di Parigi, , presidente della fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell’AIDS, ha scoperto nel 1983 il virus dell’HIV insieme alla dottoressa Francoise Barrè-Sinoussi e al dottor Robert Gallo e ha vinto il Premio Nobel per la medicina 2008. Ascoltiamolo:

‘Con il mio collega, il biomatematico Jean-Claude Perez, abbiamo analizzato attentamente la descrizione del genoma di questo virus Rna” ha spiegato il Nobel nell’intervista “Non siamo stati primi, un gruppo di ricercatori indiani ha fatto uno studio che mostra come il genoma completo di questo virus abbia  all’interno sequenze di un altro virus, appunto  quello dell’Aids. Il gruppo indiano ha poi ritrattato, ma la verità scientifica emerge sempre. La sequenza dell’Aids è stata inserita nel genoma del coronavirus per tentare di ricavarne un  vaccino’.

Secondo lo scienziato, gli elementi alterati di questo virus verranno comunque eliminati man mano che si diffonde: “La natura non accetta alcuna manipolazione molecolare, eliminerà questi cambiamenti innaturali e anche se non si fa nulla, le cose miglioreranno, ma purtroppo dopo molte vittime”. Inoltre, ha aggiunto Montagnier che ha anche dato una sua soluzione: “Con l’aiuto di onde interferenti, potremmo eliminare queste sequenze – ha spiegato – e di conseguenza fermare la pandemia. Ma ci vorrebbero molte risorse. Quindi – ha concluso – la storia del mercato del pesce è una  leggenda. Non è possibile che sia solo un virus  trasmesso da un pipistrello, probabilmente è da questo che sono partiti, poi lo hanno modificato. Forse volevano fare un vaccino contro l’Aids utilizzando un coronavirus come vettore di antigeni. Un lavoro da apprendisti stregoni. Perché non bisogna dimenticare che siamo nel mondo della natura, ci sono degli equilibri da rispettare. La natura elimina la sequenza del genoma del coronavirus”.

Complottismo? “No – risponde il professore – il complottista è colui che nasconde la verità. Credo però che in questo caso è il governo di Pechino che ha nascosto le cose. Ma la verità pero viene fuori come ho detto. Ma ‘errare humanum est’, e non è il caso di fare accuse ora ne di aprire inchieste. La Cina è un grande Paese e spero che sia in grado di riconoscere un errore” ha concluso.

 

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