Il decreto Rilancio arriva al Senato e si avvia alla fase conclusiva dell’iter parlamentare. Dopo il via libera alla Camera, serve quello di Palazzo Madama per la definitiva conversione in legge del testo. Il decreto passa a Palazzo Madama con 159 voti a favore, 121 contrari e nessun astenuto. La maggioranza aveva posto la fiducia sul testo del decreto.
Come pronosticato, la maggioranza ha deciso di porre la questione di fiducia sul decreto Rilancio per blindare il pacchetto e accelerare la discussione e la votazione in Aula.
Il Senato ha confermato la fiducia al governo sul decreto Rilancio che passa l’esame dell’Aula di Palazzo Madama con 159 voti a favore e 121 voti contrari. Nessun astenuto.
Il dl Rilancio prevede una serie di interventi dal valore complessivo di 55 miliardi di euro. Il provvedimento era stato proposto e messo a punto dal governo per fronteggiare gli effetti della crisi economica legata all’emergenza coronavirus. Contiene provvedimenti a favore di imprese, lavoratori dipendenti, partite IVa, famiglie e terzo settore.
Fra le misure originarie: i contributi a fondo perduto per le aziende, lo stop ai pagamenti dell’Irap, il Reddito di emergenza, l’innalzamento da 600 euro a 1200 del bonus baby sitter. Il passaggio alla Camera ha portato una serie di novità, come l’allargamento alle seconde case del superbonus al 110%, gli incentivi per l’acquisto di auto Euro 6, l’aumento dei fondi destinati alle scuole paritarie, lo slittamento di un mese dei congedi per i genitori, l’anticipo della cig prevista per l’autunno. Nel giorno del giro di boa del Dl Rilancio a Montecitorio, l’Ue ha dato il via libera allo schema da 6,2 miliardi di euro per sostenere le piccole imprese e gli autonomi, con le sovvenzioni dirette.
Si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo rivisto con l’inserimento degli emendamenti.