Il deputato democratico texano, Lloyd Dogget, chiede il ritiro di Joe Biden dalla corsa presidenziale americana. Anche Nancy Pelosi ha dubbi sulla salute del presidente

È probabile che al secondo e ultimo dibattito presidenziale per le elezioni americane 2024, organizzato dalla ABC il prossimo 10 settembre, non parteciperanno gli stessi candidati che si sono affrontati ieri ad Atlanta, Biden e Trump. Nel primo incontro si  aspettava di vedere  un Biden stanco e affaticato.  E così è stato. Le attese erano allo stesso tempo per un Tycoon arroccato su slogan triti e ritriti snocciolati in campagna elettorale, tra i MAGA, Make America Great Again, e gli attacchi a Nancy Pelosi sulla vicenda a Capitol Hill di quattro anni fa. Sempre pronto ad eludere le domande sul suo trascorso criminale. E anche queste aspettative non sono andate deluse. Tutto sottratto però è naturale e ovvio assegnare a Trump il successo di questo confronto.

Biden è davvero risultato incapace, soprattutto all’inizio della maratona di 90 minuti, di sopportare i ritmi del dibattito. In difficoltà anche solo a scandire, troppo spesso, le risposte. Afflitto da un raffreddore, hanno detto dopo la trasmissione i suoi, peraltro rassicurando sul fatto che non fosse COVID. Alla domanda dei giornalisti del perché però non lo avessero detto fin dall’inizio, non hanno risposto. Nel merito, Biden forse ha dato risposte più convincenti, soprattutto sul piano internazionale, peraltro di scarso interesse per l’elettore medio americano. Alla fine, però, ha manifestato inadeguatezza ad affrontare questo primo confronto.

Si rincorrono in questi giorni, per Biden, voci di una sua possibile uscita di scena, proprio per i motivi di salute che sembrano affliggerlo. La più insistente è che un mese prima della Convention nazionale dei democratici che si terrà dal 19 al 22 agosto presso lo United Center di Chicago, in cui i delegati selezioneranno i candidati del partito a presidente e vicepresidente nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2024, lo stesso Biden dovrebbe ritirarsi.

Cresce la preoccupazione riguardo lo stato di salute di Biden, apparso confuso e vacillante,  e dopo i dubbi espressi da Nancy Pelosi, il deputato del Texas Lloyd Doggett è il primo democratico a chiedere il ritiro del presidente. A seguito della poco convinta performance di Joe Biden nel duello televisivo con il rivale Donald Trump, un gruppo di governatori democratici ha chiesto un incontro con il presidente. Viste le condizioni dell’81enne, non più così vivaci, i democratici iniziano a temere l’esito delle prossime elezioni presidenziali, previste nel mese di novembre.

E mentre, riferiscono fonti dell’ala dem alla Cnn, i governatori attendono la convocazione alla Casa Bianca, c’è chi assume una posizione più decisa.

Lloyd Doggett, deputato democratico del Texas, su Biden ha dichiarato: “Dovrebbe prendere la dolorosa e difficile decisione di ritirarsi”.

Le parole di Doggett non celano una mancanza di rispetto, la decisione di esporsi “non è stata presa alla leggera”. Tuttavia, sottolinea il texano, “l’impegno di Biden è nei confronti del Paese e per questo chiedo che si ritiri”.

Sui risultati del dibattito televisivo si è espressa anche l’ex speaker democratica della Camera, Nancy Pelosi.

Ad 84 anni già compiuti, Pelosi ha affermato ai microfoni del broadcast televisivo MSNBC che è “legittimo interrogarsi sullo stato di salute del presidente. È legittimo – ha continuato la dem – chiedersi se è stato un caso o c’è un problema. È legittimo chiederselo per tutti e due i candidati.

Pelosi ha precisato di non aver avuto modo di parlare con Biden dopo il dibattito, ribadendo tuttavia che il presidente “ha avuto una cattiva serata ma ha una visione, ha conoscenza, ha buon senso e pensa in modo strategico e non dobbiamo dimenticarci qual è la posta in gioco alla elezioni”.

L’ultimo editoriale del New York Times rappresenta un duro colpo per Joe Biden: il giornale ha criticato apertamente la sua capacità di continuare la corsa verso la Casa Bianca, a seguito del primo dibattito televisivo in cui l’attuale presidente Usa si è esibito in una performance piuttosto debole.

“Per servire il suo Paese, il presidente Biden dovrebbe abbandonare la corsa“. È questo il titolo dell’editoriale del New York Times, scritto in risposta al dibattito televisivo in cui l’attuale presidente degli Stati Uniti ha mostrato notevoli difficoltà contro il tycoon.

Il commento avverte inoltre che “Donald Trump ha dimostrato di rappresentare un pericolo significativo per la democrazia“, aggiungendo che “se dovesse tornare in carica, ha promesso di essere un presidente di tipo diverso, senza i freni dei controlli del potere intrinsechi nel sistema politico americano”.

Secondo l’editoriale, Biden “ha sostenuto di essere il candidato più adatto per affrontare questa minaccia di tirannia e sconfiggerla. Tuttavia, il suo argomento si basa principalmente sulla vittoria contro Trump nel 2020. Questa non è più una motivazione sufficiente per cui Biden dovrebbe essere il candidato democratico quest’anno”.

I democratici  non fanno più mistero su una possibile sostituzione di Joe Biden per la corsa alle presidenziali Usa. La deludente prestazione nel dibattito televisivo dell’inquilino della Casa Bianca ha messo in dubbio le sue probabilità di essere rieletto, spingendo molti a cercare un nuovo candidato prima che sia troppo tardi.

“Il movimento per convincere Biden a non candidarsi è reale” ha dichiarato un esponente dem a Politico.com. È difficile che nel cerchio intimo di Biden qualcuno si possa assumere la responsabilità di chiedergli di ritirarsi, di conseguenza l’unica persona che potrebbe svolgere questo compito potrebbe essere la moglie, Jill Biden.

Dal canto suo il presidente ha fatto sapere a The Hill, tramite il portavoce della campagna Set Schuster, che “ovviamente non si ritirerà“. L’ha ribadito lui stesso durante un comizio a Raleigh in Nort Carolina.

“Posso fare questo lavoro – ha dichiarato ai microfoni del raduno politico – Amici, non cammino con la facilità di un tempo, e non parlo e faccio dibattiti con la facilità di un tempo, ma so quello che faccio e so come dire la verità“.

Nonostante le rassicurazioni di Joe Biden, tra i democratici è scattato l’allarme, tanto da cercare possibili sostituti per la corsa alla Casa Bianca. Tra le prime ipotesi, ci sarebbe la candidatura della vicepresidente, nonché ex procuratrice  generale della California, Kamala Harris.

Tra i nomi più considerati spiccano quelli del governatore della California Gavin Newsom e della governatrice del Michigan Gretchen Whitmer, nota per gli scontri con Donald Trump durante la pandemia.

Infine, altri profili papabili potrebbero essere quelli del governatore dell’Illinois J.B Pritzker, del governatore della Pennsylvania Josh Shapiro e del deputato della California Ro Khanna e, da non escludere, Michelle Obama.

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