Una ricerca condotta su alcuni uccellini verdi, presso l’Università di Melbourne in Australia, è stato scoperto che i volatili di città non solo cantano con un volume maggiore rispetto agli altri, ma usano un dialetto differente rispetto ai loro cugini di campagna. Le loro espressioni canore sono essenzialmente territoriali, in quanto comunicano l’identità e la posizione di un individuo ad altri uccelli, segnalandone inoltre le intenzioni sessuali. La ricerca, di prossima pubblicazione, indica che gli uccelli cittadini nel loro canto usano differenti sillabe, o parole, rispetto a quelli di campagna, e tale modello è simile anche in città distanti fra loro, da Sydney a Adelaide, da Brisbane in Queensland a Hobart in Tasmania. Non è solo una conseguenza dell’evoluzione degli uccelli di città, volta a impedire che la comunicazione sia distorta dal rumore di fondo, sostiene l’ornitologa Dominique Potvin che ha guidato lo studio. “Sembra si tratti di un meccanismo flessibile di sopravvivenza degli uccelli canterini”. La ricerca dimostra l’importanza dell’impatto che un ambiente rumoroso causato dall’uomo può avere sul comportamento dei pennuti, che potrebbe anche impedire agli uccelli di città e a quelli di campagna di capirsi. “Forse cominceranno a non essere più attraenti fra loro, a non accoppiarsi più”, ipotizza la Potvin. La scoperta potrebbe spiegare perché alcune specie scompaiono quando la rumorosa espansione urbana raggiunge il loro habitat, aggiunge.
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