Dl Dignità, ok dal Senato. Di Maio: Addio al precariato, vincono i cittadini

Via libera del Senato al decreto dignità. Con 155 sì, 125 no e un astenuto Palazzo Madama ha licenziato in via definitiva il decreto, che nei prossimi giorni sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale. “E’ il primo decreto dopo tanti anni che mette al centro il cittadino, gli imprenditori, i precari. Finalmente i cittadini segnano un punto: cittadini 1, sistema zero”, dice soddisfatto il vicepremier Luigi Di Maio. Che aggiunge “dopo decine di anni è stato approvato il primo decreto non scritto da potentati economici e lobby”.

La votazione è avvenuta in un clima di caos, tra cartelli, urla e cori di parlamentari che scandivano la parola dignità tanto che la presidente Elisabetta Casellati ha richiamato più volte i senatori dicendo “questo non è un asilo”. Ripresi i senatori del Pd che hanno esposto dei cartelli polemici con su scritto “80mila, bye bye lavoratori”, alludendo al numero degli occupati che si perderebbero con questo decreto.

C’è, invece, soddisfazione tra le fila del M5S. “Con l’approvazione definitiva del decreto arriva una prima, forte spallata a quella piaga sociale che risponde al nome di precariato. Una rivoluzione culturale con la quale, da oggi, questo governo inizia a rimettere al centro i lavoratori e i loro diritti, cancellati dalle scellerate leggi perpetrate dagli ultimi governi che hanno avuto come unico effetto quello di rendere ancora più incerta la vita dei cittadini”, dicono gli esponenti del Movimento.

 

Quattro capitoli che compongono il decreto: fisco, lavoro, giochi e sport dilettantistico.  Split payment, redditometro e spesometro sono gli adempimenti fiscali che vengono rivisti attraverso le misure contenute nel provvedimento; mentre per le imprese che vantano dei crediti con le pubbliche amministrazioni arriva la proroga al 2018 del regime di compensazione con eventuali debiti iscritti in cartelle esattoriali. Sul fronte del lavoro arrivano diverse novità, tra cui la modifica della disciplina dei contratti di lavoro a termine, di somministrazione di lavoro e in materia di licenziamento illegittimo.

Arriva la procedura concorsuale straordinaria, per i diplomati magistrali, per coprire parte dei posti vacanti nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria; viene anche eliminato il termine massimo complessivo di durata, previsto per i contratti a tempo determinato del personale della scuola, per la copertura di posti vacanti e disponibili.

Infine vengono poste delle condizioni, per le aziende che hanno ricevuto contributi pubblici e intendono delocalizzare gli stabilimenti. Sul fronte dei giochi si vieta la pubblicità e aumenta il prelievo erariale unico sulle vincite (preu) da apparecchi da gioco. Infine si ridefiniscono il regime giuridico e fiscale dello sport dilettantistico.

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