Il femminile di Artemisia

L’associazione culturale romana Centrarte Mediterranea inserisce nel calendario del Comune di Ronciglione una tre giorni tematica in  “Donne e arte” dedicata ad Artemisia Gentileschi, pittrice della scuola caravaggesca della prima metà del Seicento,  che esprime il suo talento in una ricerca pittorica ricca di effetti teatrali tipici dell’epoca. Le sue opere e le sue scelte personali l’hanno resa simbolo internazionale della lotta contro i pregiudizi, indispensabili per l’affermazione della donna. Artemisia Gentileschi nacque a Roma nel 1593 da Orazio Lomi, detto il Gentileschi, seguace del Caravaggio. Fin da giovanissima rivelò di avere talento. Fu la prima pittrice a guadagnarsi da vivere con i suoi quadri e ad essere ammessa all’Accademia del Disegno di Firenze. Artemisia fu grande interprete del caravaggismo napoletano di cui approfondì la violenza espressiva e diffuse la tecnica del chiaro scuro. Fu molto conosciuta per i suoi giochi di luce e la sua capacità di rappresentare stoffe e costumi e per l’innata capacità ritrattistica. Visse una soffertissima vicenda personale subendo uno stupro subito a 17 anni. Artemisia ebbe il coraggio di denunciare evento ed autore,  cosa  molto difficile ed inaudita nel 1610.    Non fu  creduta e venne   sottoposta ad umilianti visite ginecologiche pubbliche, persino alla tortura mediate l’uso dei ” sibilli”,  lo schiacciamento degli alluci, per farla ritrattare. Artemisia resistette e non ritrasse.  Questi eventi segnarono in modo indelebile la sua vita e la sua produzione artistica. Per questi avvenimenti e la sua indipendenza ebbe fama di donna di liberi costumi, ed il soprannome di “madonna puttana”, per la sua bellezza, per la sua camminata ondeggiante, e per il suo carattere da maschiaccio formatosi nella bottega del padre, dove lo aiutava a preparare i colori e le tele, e dove non disdegnava di bestemmiare.  Decorò poi la casa di Filippo Buonarroti, nipote di Michelangelo, del quale divenne amica.     Relatrice d’eccezione dell’evento  sarà Olimpia Riccardi, architetto e designer che ha  scelto di dedicare l’appuntamento ad Artemisia trovando che  si tratti di una figura estremamente contemporanea, sia per l’esperienza drammatica della sua vita, sia per aver portato avanti, nonostante fosse una donna-artista indipendente  in un’epoca in cui questi termini non potevano convivere, una grande passione ed un talento che sono stati riconosciuti solo dopo molto tempo da una corrente femminista. Annota la Riccardi: “Di questa donna affascina la forte personalità e la sensuale drammaticità tangibile in tutti i suoi dipinti. Insomma, una figura perfetta per -Donne e arte-. Credo che sia sempre più necessario indagare il tema del femminile  come esempio di impegno, riscossa, passione, includendo tutte le forme di arte, dall’architettura alla pittura, dalla scultura alla danza, dalla musica al teatro”. Il programma della tre giorni, che si svolgerà il 9, il 10 ed il prossimo 11 Agosto,  prevede   conferenza  realizzata nella dimora rifugio della pittrice Solveig Cogliani sul Lago di Vico, con passeggiate  e  partecipazione alla Notte delle Fate di Venere, ideata dal Comune di Ronciglione, con prevista visita al centro storico del borgo medievale.

 

Rosaria Palladino

 

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