A pochi giorni dal compimento dei suoi 53anni, il figlio dell’ex sindaco mafioso, nel dibattimento in corso sulla trattativa Stato – mafia davanti alla Corte d’Assisi ha accusato un malore: il processo è stato sospeso e rinviato. Ha comunicato di non essere in grado di rispondere alle domande del pubblico ministero, Nino Di Matteo. La durata dell’udienza è durata pressappoco mezz’ora.
Massimo Ciancimino, che veste i panni di imputato e teste, ha raccontato di aver saputo della volontà del padre Vito, di incontrare privatamente Luciano Violante, l’allora presidente dell’Antimafia.
Ciancimino ne avrebbe parlato all’ex colonnello del Ros Mario Mori. Sul fatto in questione, Violante ha già rilasciato la sua deposizione. L’incontro non si realizzò, in quanto l’ex presidente della Camera comunicò a Ciancimino che se avesse voluto, sarebbe stato ascoltato davanti all’intera Commissione. Il teste ha accennato alla cattura del boss Totò Rina , argomento illustrato ampiamente ieri, confermando il ruolo del padre e di Bernardo Provenzano nell’arresto.
Segue, giovedì prossimo la deposizione del pentito Monticciolo, a Milano. Invece, per Ciancimino, il processo proseguirà il 3 marzo.
Emilia Napolitano